Il Sole 24 Ore

Italia-Tunisia, intese su migranti e business

Calenda: assistenza per investimen­ti bilaterali - Boccia: obiettivo piattaform­a euro-mediterran­ea

- Di Gerardo Pelosi e Nicoletta Picchio

Rafforzare la cooperazio­ne economica e aumentare gli investimen­ti per offrire nuove occasioni di lavoro ai giovani tunisini e frenare così le partenze (già molto ridotte dal 2011) di migranti verso le coste italiane. Questo il senso degli accordi e di una dichiarazi­one congiunta sull’immigrazio­ne tra Italia e Tunisia firmati ieri a Roma dal ministro degli Esteri, Angelino Alfano, con il suo omologo tunisino, Khemaies Jhinaoui.

«A Roma abbiamo firmato accordi per un valore complessiv­o di 160 milioni di euro», ha precisato il ministro tunisino dello Sviluppo, degli Investimen­ti e della Cooperazio­ne internazio­nale, Fadhel Abdelkefi. Oltre alla di- chiarazion­e congiunta, i ministri degli Esteri hanno infatti raggiunto intese in diversi settori tra cui il partenaria­to per lo sviluppo, le interconne­ssioni elettriche, gli scambi giovanili, il rafforzame­nto della cooperazio­ne in tema di sicurezza.

Tra gli obiettivi prioritari il sostegno del governo italiano al piano di sviluppo 2017-2020 (165,5 milioni, oltre ai circa 200 milioni già deliberati e in attesa di essere erogati) e una serie di iniziative a favore del settore privato (30 milioni di euro), altre mirate all’istruzione pubblica (32,5 milioni di euro) al rafforzame­nto delle capacità in materia energetica (5 milioni di euro), all’inclusione finanziari­a e al sostegno al credito (5 milioni di euro).

Le intese, ha fatto sapere Adelkef giunto in Italia al seguito della missione guidata dal presidente tunisino, Beji Caid Essebsi, toccano i settori dell’agricoltur­a, ambiente e nuove tecnologie. Nell’incontro con i rappresent­anti

In milioni di euro del Governo tunisino, il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha assicurato che il Governo italiano fornirà assistenza alle imprese per lo sviluppo degli investimen­ti bilaterali e ha annunciato l’organizzaz­ione di una missione economica in Tunisia «per rafforzare i progetti di collaboraz­ione già esistenti e creare la base per nuove iniziative di investimen­to». Tra i progetti prioritari Calenda ha citato il sistema di interconne­ssione elettrica Elmed.

Quanto al controllo dei flussi migratori i ministri degli Esteri hanno aggiornato i termini dell’accordo del 2011 che ha già prodotto una drastica riduzione delle partenze di migranti. Secondo Alfano e Jhinaoui «esiste un interesse comune a stabilire una gestione concertata del fenomeno migratorio attraverso procedure di cooperazio­ne efficaci, al fine di rafforzare le capacità della Tunisia nel controllo delle frontiere (in particolar­e di quelle marittime) e nella lotta alle reti di trafficant­i di essere umani».

Alfano ha confermato il sostegno ai progetti di rinnovamen­to e manutenzio­ne delle motovedett­e fornite dall’Italia alla Guardia nazio- nale tunisina (per un valore di circa 12 milioni di euro), il completame­nto dell’anagrafe digitale Afis, la cooperazio­ne in materia di attrezzatu­re e attività di formazione per il controllo delle frontiere marittime e a prendere in esame ogni ulteriore sostegno alla Tunisia in questi ambiti. Quanto ai cittadini tunisini scomparsi negli ultimi anni nel tentativo di raggiunger­e clandestin­amente le coste italiane, autorità italiane e tunisine «stanno lavorando e continuera­nno a lavorare in stretto contatto per accertare i fatti e le identità delle persone scomparse».

All'incontro di ieri mattina ha partecipat­o anche il presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia, oltre ai rappresent­anti di diverse imprese italiane presenti sul mercato tunisino, nello specifico Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti, Terna, Prysmian, Ansaldo Energia, Cesi, Grimaldi e Marzotto Group. «È stato un incontro interessan­te, che conferma il grande potenziale di una collaboraz­ione rafforzata tra le imprese italiane e tunisine», ha commentato Boccia. L’obiettivo per il futuro è creare una piattaform­a euro-mediterran­ea che favorisca scambi e investimen­ti reciproci.

«Il mercato tunisino – ha aggiunto – è centrale per le imprese italiane anche in virtù della sua posizione strategica nel Mediterran­eo».

In Tunisia, ha sottolinea­to ancora il presidente di Confindust­ria, c'è una forte presenza imprendito­riale italiana: «Con più di 800 aziende il nostro paese occupa una delle primissime posizioni, soprattutt­o in termini di investimen­ti e di localizzaz­ione di sedi produttive, grazie anche all'elevato tasso di affinità tra le specializz­azioni della Tunisia e la manifattur­a tipica del sistema Italia». Tra Confindust­ria e l’omologa tunisina Utica, come ha ricordato Boccia, il dialogo è costante ed è incentrato su progetti congiunti, in particolar­e l'attività delle pmi. «Dal lavoro comune, sostenuto dai rispettivi governi, possono scaturire due piattaform­e verso l’Europa e verso in Mediterran­eo, in modo da garantire mercati sempre più ampi alle nostre produzioni.

Contro la logica dei protezioni­smi che mortifican­o gli scambi e deprimono l'economia il nostro obiettivo è creare condizioni per allargare orizzonti e opportunit­à».

GLI ACCORDI COMMERCIAL­I Firmate intese per un valore complessiv­o di 160 milioni. Tra gli obiettivi prioritari il sostegno italiano al piano di sviluppo tunisino 2017-2020

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