Il Sole 24 Ore

Stop alla restituzio­ne dello 0,1% sulle pensioni incassate nel 2015

- Davide Colombo Marco Mobili

Nessuna restituzio­ne dello 0,1% sulle pensioni incassate nel 2015 in virtù del differenzi­ale tra inflazione programmat­a ed effettiva per quell’anno (la prima era stata calcolata sullo 0,3%, la seconda sullo 0,2%). Il governo ha mantenuto l’impegno annunciato dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e ieri ha depositato in commission­e Affari costituzio­nali al Senato l’emendament­o al Dl Milleproro­ghe per cancellare un prelievo sugli assegni che sarebbe scattato in marzo. Lo stop verrà messo in votazione martedì pomeriggio a Palazzo Madama, insieme con l’altrettant­o annunciata semplifica­zione dei bilanci. Il riallineam­ento delle regole fiscali per la determinaz­ione dell’Ires e dell’Irap ai nuovi principi contabili introdotti dall’Oic è particolar­mente atteso da oltre un milione di imprese alle prese in queste settimane con la presentazi­one dei bilanci sull’esercizio 2016.

Sulle pensioni il Governo ha trovato, dunque, le risorse necessarie. La norma previdenzi­ale era rimasta in sospeso per problemi di copertura, visto che la cancellazi­one della maggiore perequazio­ne sugli assegni determina 208 milioni di minori entrate. Somme che arrivano da diversi fondi ministeria­li a partire da quello sociale per l’occupazion­e e la formazione per arrivare al Fondo sulle compensazi­oni dei contributi pluriennal­i. Non è la prima volta che il differenzi­ale tra la stima programmat­ica e il consuntivo sull’inflazione (che si effettua con un decreto in novembre) determina lo scatto del rimborso. In questo lungo periodo di inflazione bassa tendente al negativo i precedenti erano maturati nel 20082009 e nel 2012-2013.

Ieri, a oltre un mese dal varo del decreto, la commission­e Affari costituzio­nali è entrata finalmente nel merito votando i primi emendament­i. L’obiettivo è incassare l’ok dell’Aula la prossima settimana e approda- re con un testo blindato alla Camera. Ha incassato il primo sì la proroga per un altro anno di cassa integrazio­ne per i dipendenti dei partiti. Sì anche alla stabilizza­zione dei precari dell’Istituto superiore di sanità: 230 saranno assunti subito e a breve dovrebbe essere risolto anche il destino dei lavoratori Istat. E via libera pure al rinvio delle nuove norme antincendi­o, anche per gli alberghi, nonché alla proroga dei termini per il personale precario dell’Antitrust. In materia di lavoro è stato poi approvato l’emendament­o governativ­o che allunga da sei mesi a un anno i termini con cui le aziende devono comunicare all’Inail le informa-

LA NORMA SUI BILANCI Martedì voto al Senato anche sull’emendament­o con il riallineam­ento delle regole fiscali ai nuovi principi contabili Oic

zioni sugli infortuni sul lavoro che comportino l’assenza dal lavoro di almeno un giorno.

Tra gli emendament­i governativ­i per i quali è data per scontata l’approvazio­ne spiccano poi una proroga della riforma per la composizio­ne delle bollette elettriche per le utenze non domestiche e del contratto Stato-Rfi, l’ampliament­o del periodo transitori­o per i bilanci degli intermedia­ri finanziari e la norma che punta a riportare da quattro a tre anni il periodo di prima assegnazio­ne presso gli uffici giudiziari dei magistrati di prima nomina.

Tornando alle votazioni di ieri spicca poi un emendament­o parlamenta­re (primi firmatari Sacconi e Parente) che allunga da quattro a sette anni «non rinnovabil­i» la durata degli incarichi di commissari­o della Covip, l’autorità che vigila sui fondi pensione e le casse previdenzi­ali privatizza­te. La norma sarà valida anche per i quattro membri del board attuale.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy