Licenziamento a prova vincolata
pL a sezione Lavoro della Corte di cassazione, con la sentenza 3468/2017 depositata ieri, è intervenuta in merito a un caso di licenziamento intimato al proprio direttore finanziario da una società, coinvolta in una vicenda di bancarotta e aggiotaggio, per avere questi dichiarato, nel corso di una intervista rilasciata a un quotidiano, che «sì, negli anni sono state realizzate varie operazioni dirette a fornire una rappresentazione dei bilanci della società diversa dal reale».
Sebbene il direttore finanziario avesse sempre affermato di non aver rilasciato al giornalista alcuna intervista, e che quelle pubblicate erano dichiarazioni frutto di un’autonoma iniziativa del giornalista, nei precedenti gradi di giudizio il licenziamento era stato ritenuto legittimo: a detta dei giudici di merito, infatti, la decisione era legittima e proporzionata perché «non vi sarebbe stata da parte del lavoratore una chiara e pubblica smentita sulla paternità di quelle dichiarazioni»; perché «sarebbe mancata qualsiasi sua iniziativa volta a contestare la attribuibilità al medesi- mo di quelle espressioni riportate tra virgolette»; perché «non risultava presentata alcuna querela, né era stata chiesta alcuna rettifica alla redazione del giornale».
Il direttore finanziario ha presentato ricorso in Cassazione e la Corte, ribaltando l’esito conforme dei due pre- cedenti gradi di giudizio, ha invece rilevato l’illegittimità del licenziamento, per non avere la società fornito adeguata prova del fatto che il dirigente avesse effettivamente rilasciato l’intervista contenente le affermazioni contestate.
Secondo la Corte di cassazione, considerato che il dipendente aveva negato tale circostanza sin dal primo grado di giudizio, e aveva affermato che la dichiarazione era invece contenuta in un verbale di interrogatorio reso al Pm nel corso del quale erano stati forniti chiarimenti all’organo inquirente, la Corte di appello avrebbe giudicato dando per scontata «una circostanza che tale non era (intervista rilasciata dal ricorrente al giornalista), sul mero rilievo che era stata prodotta in atti una copia del quotidiano sul quale era riportata tale intervista, senza tener conto delle difese spiegate sul punto dal ricor-
LA DIFESA Il lavoratore aveva empre sostenuto di aver fornito le informazioni al Pm nel corso di un interrogatorio e non direttamente al cronista