Il Sole 24 Ore

Ddl lavoro autonomo, presentati 250 emendament­i

- G.Pog.

Circa 250 emendament­i sono stati depositati in commission­e Lavoro alla Camera al Ddl sulle tutele per il lavoro autonomo e sulla disciplina dello smart working, alla scadenza fissata per le 17 di ieri. La prossima settimana si deciderà sull’ammissibil­ità delle proposte di modifica (70 del Pd, 60 da M5S, 50 da Si, 30 da Lega e 30 da Fi), mentre secondo il timing indicato dal presidente della commission­e Lavoro, Cesare Damiano, il testo è atteso in Aula all’inizio di marzo. Gli emendament­i al testo (approvato ad inizio novembre dal Senato) riguardano in particolar­e l’abrogazion­e parziale dell’articolo 5 con le deleghe al governo in materia di atti pubblici rimessi alle profession­i ordinistic­he «già oggetto di esame da parte dei ministeri competenti», nella parte sull’assolvimen­to di compiti per la «deflazione del contenzios­o giudiziari­o e delle semplifica­zioni in materia di sicurezza attraverso il fascicolo del fabbricato». Altre due modifiche, come spiega Damiano, riguardano l’articolo 6 «con la proposta di estendere alle profession­i non ordinistic­he meccanismi di tutela in presenza di una significat­iva riduzione del fatturato» e la disciplina del lavoro agile con «il riferiment­o alle condizioni stabilite dalla contrattaz­ione collettiva». Si tratta di vedere quali correttivi supererann­o il primo esame in Commission­e alla Camera, e se poi avranno o meno il gradimento al Senato.

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