Il Sole 24 Ore

Industria 4.0 e «white jobs»: 3mila posti per laureati

Nelle bacheche di dieci agenzie posizioni aperte per ingegneri e manager

- Francesca Barbieri

Industria 4.0 e white economy. Due fette sempre più ampie del mercato “a caccia” di giovani laureati. A segnalarlo sono dieci agenzie per il lavoro, che mettono in “bacheca” oltre 3.200 annunci rivolti a candidati con la laurea in tasca. Gli stipendi offerti oscillano tra 22mila e 45mila euro, mentre per i contratti di assunzione si va dallo stage all’apprendist­ato per i profili più junior e per tutti gli altri si spazia dalle “missioni” a termine allo staff leasing. Senza contare che per le figure specializz­ate spesso è previsto fin da subito l’inseriment­o diretto in azienda a tempo indetermin­ato.

3.284 OFFERTE DI LAVORO PER LAUREATI

pIndustria 4.0 e white economy. Due fette sempre più ampie del mercato che fanno da calamita per i giovani laureati.

A segnalarlo sono dieci agenzie per il lavoro, tra le principali attive in Italia: da Adecco fino a Umana, i posti in palio che tra i requisiti necessari indicano la laurea superano quota 3.200. Quanto ai contratti, si va dallo stage all’ apprendist­ato in somministr­azione peri profili più junior, mentre per tutti gli alt risi spazia dalle“missioni” a termine( in genere da uno a 12 mesi) allo staff leasing( somministr­azione a tempo indetermin­ato ). Senza contare che perle figure specializz­ate spesso è previsto fin da subito l’inseriment­o diretto in azienda a tempo indetermin­ato. Gli stipendi d’ingresso sono molto variabili: in base a profilo ed esperienza oscillano tra 22mila e 45mila euro.

Il ventaglio più ampio di opportunit­à si trova nella bacheca di ManpowerGr­oup che mette in evidenza oltre mille annunci: «Per favorire la trasformaz­ione digitale - spiegano dall’agenzia - molto ricercati sono ingegneri e tecnici delle scienze quantitati­ve (big data analyst), fisiche e chimiche, informatic­a e comunicazi­one digitale».

Articolo1 - che seleziona 145 figure dal Piemonte alla Puglia - evidenzia «un aumento di richieste del 30% rispetto allo stesso periodo del 2016 nel mondo It», dice il direttore generale Gianni Scaperrott­a. «Anche se in questo settore, a parità di titolo, a fare la differenza è l’esperienza nella mansione».

E per completare un buon curriculum servono «capacità di condi- videre lo spirito dell’impresa e di adattament­o a ogni nuovo evento imposto dal mercato», sottolinea Maria Raffaella Caprioglio, presidente dell’agenzia Umana che da tempo inserisce moduli certificat­i di formazione «per accompagna­re le persone in questa direzione».

Restando in campo “digital” tra le 600 posizioni aperte, Gi Group ricerca «non solo lauree tecnicosci­entifiche - dice la central delivery manager Alessandra Pichierri - ma anche indirizzi che sviluppino capacità logico-analitiche». In ambito sales&marketing, poi, sono sempre più ricercate figure legate a digital marketing, social media e vendite. Nel fashion&luxury spesso le aree marketing e comunicazi­one richiedono la provenienz­a da un percorso di laurea, meglio se integrato da una specializz­azione. Per l’ospitalità di alto livello l’esigenza di una laurea cresce invece per quelle figure che devono gestire la relazione con il cliente e coordinare le risorse.

«Talento e titolo di studio sono indubbiame­nte gli elementi sui quali le aziende puntano nella scelta dei propri manager», dichiara Stefano Giorgetti, ad e vice president Kelly Services Italia. «Più le aziende sono strutturat­e e giovani, più aumenta l’esigenza di ricercare risorse che abbiano come titolo di studio una laurea o un master. La laurea è il titolo indispensa­bile per le figure profession­ali legate a commercial­e, logistica, legal, hr e marketing».

Un altro settore in forte ascesa è quello della sanità e dei white jobs, con sbocchi per tutti quei profili che si occupano della cura della persona, soprattutt­o per gli anziani: dalle case di cura private alle aziende che commercial­izzano prodotti per il benessere, ci sono opportunit­à per medici, fisioterap­isti, infermieri, farmacisti, optometris­ti e audiometri­sti. L’agenzia Orienta su questo fronte segnala anche nuove richieste di infermieri italiani in Inghilterr­a e Irlanda, nonostante la Brexit. Gli stipendi di partenza vanno da oltre 25 mila a quasi 34 mila euro l’ anno.

P age Per son nel evidenzia, infine, nuove chance per controller industrial­i in diversi settori( metal mec cani co,food,m oda ).« Richiesta la laurea in ingegneria gestionale o economia-conclude Patrizio Altobelli, executive manager della divisione finance - la conoscenza dell’inglese e la disponibil­ità a trasferte».

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