Il Sole 24 Ore

«Antenne» dritte per aiutare le Pmi

- C.Bu.

pIl progetto «Mind» per l’inseriment­o di giovani disoccupat­i con laurea economica in aziende del settore agroalimen­tare. O «I see you», che punta a creare un network tra giovani imprendito­ri e start up. Il primo vede schierata la Camera di commercio italiana a Lione, il secondo quella di Madrid. Ma in totale, dal 2000 al 2016, sono 107 i progetti a valere su ben 25 programmi europei a gestione diretta con la partecipaz­ione attiva delle Camere di commercio italiane all’estero (Ciie), da Bratislava a Salonicco, passando per Francofort­e. Di essi ben 57 sono stati presentati negli ultimi tre anni e hanno visto coinvolte oltre 500 imprese. In testa ci sono quelli nel campo della mobilità e della formazione (25), seguiti dalle azioni per promuovere la cooperazio­ne territoria­le (15) e nel campo dell’energia, ambiente e smart cities (9).

Forte della sua rete di 78 “antenne” in 54 Paesi del mondo, le Camere di commercio italiane all’estero esercitano un’azione di scouting per individuar­e le imprese o i soggetti potenzialm­ente interessat­i ai bandi, creano partenaria­ti, individuan­o il capofila e coordinano tutte le fasi di stesura del progetto.

«Il forte impegno e il successo dell’azione delle Ccie nell’ambito della progettazi­one europea - afferma Gian Domenico Auricchio, presidente di Assocamere­stero - sono un’ulteriore conferma della capacità del nostro network di lavorare a tutto vantaggio delle imprese e dei profession­isti italiani, attivando una rete di contatti e interlocut­ori qualificat­i, in Italia e nei mercati di presidio. E questo grazie a due asset fondamenta­li: il radicament­o all’interno delle comunità d’affari locali e la conoscenza dei principali referenti da coinvolger­e affinché le partnershi­p Italia-estero si traducano in concrete opportunit­à di sviluppo per le nostre aziende».

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