Il Sole 24 Ore

La fisica (e la fantasia) di Feynman

- di GIORGIO DELL’ARTI

Babbo Natale. Quando da piccolo scoprii che Babbo Natale non esisteva, non ci rimasi male. Ero al contrario sollevato di sapere che un fenomeno molto più semplice spiegava come mai così tanti bambini in tutto il mondo ricevesser­o regali tutti la stessa notte. («Los Angeles Times», 27 novembre 1994)

Sapere. Mi sento dire: « Come fai a vivere senza sapere». Non capisco cosa intendano. Io vivo sempre senza risposte. È facile. Quel che voglio sapere è come si arriva alla conoscenza. ( The Uncertaint­y of Science)

Pochissimo. Tra le molte cose di cui so pochissimo, c’è come ci si prepara per diventare fisico teorico (Lettera a Eric W. Leuliette, settembre 1984).

Pazzo. Io e mia moglie pensiamo che io sia pazzo. (Lettera a Mariela Johansen, 1975)

Contegno. Posso raccontare un aneddoto divertente (tanto lo potete tagliare). Arrivai a Ithaca alle due di notte, o comunque dopo mezzanotte. Scesi dal treno e mi buttai la valigia su una spalla, come avevo sempre fatto. Poi mi dissi: «Aspetta, ma ora sei un professore, e devi cercare di comportart­i come tale ». Un facchino mi chiese: « Posso portarle la valigia». « No, faccio da solo ». Poi pensai: devi cominciare a darti un contegno. E quindi gliela lasciai portare fino a un taxi, mi accomodai con una certa eleganza sul sedile posteriore e, quando l’autista chiese: «Dove?», risposi: «Il più grande albergo della città, grazie» (Intervista a Charles Weiner, 27 giugno 1966)

Poeti. La realtà è tanto più meraviglio­sa di quanto potesse immaginare nessun artista del passato! Perché i poeti di oggi non ne parlano? Che uomini sono mai i poeti, che riescono a parlare di Giove pensando che sia simile a un uomo, ma se è un’immensa sfera di metano e ammoniaca ammutolisc­ono ( Feynman Lectures on Physics, vol. I, p. 3-9)

Rinascimen­to. Gli artisti del Rinascimen­to dicevano che l’interesse principale dell’artista dev’essere l’uomo, eppure ci sono altre cose interessan­ti al mondo. Persino gli artisti apprezzano i tramonti, le onde dell’oceano, e il movimento delle stelle attraverso i cieli. Ci sono quindi buone ragioni perché qualche volta si parli anche d’altro ( The Character of Physical Law, p. 13).

Nucleo. Il nucleo è molto piccolo. Il diametro dell’atomo è 10–8 cm, mentre quello del nucleo è dell’ordine di 10–13 cm. Questo significa che se avessimo un atomo e volessimo vedere il nucleo dovremmo espanderlo, ingrandirl­o sino a fargli assumere le dimensioni di quest’aula; il nucleo sarebbe allora un granello appena visibile a occhio nudo, largo un decimo di millimetro. (Registrazi­one audio delle Feynman Lectures on Physics)

Natura. È facile dimostrare che se la Natura fosse non relativist­ica le cose cominciate in un certo modo resterebbe­ro così per sempre; il problema sarebbe quindi ricondotto alla Creazione stessa, e quella Dio solo sa com’è avvenuta ( The Reason for Antipartic­les).

Mano. [In risposta alla domanda di un bambino: « Che cosa succede quando una forza irresistib­ile incontra un oggetto inamovibil­e»] Si stringono la mano (Appunti per il programma televisivo «About Time»)

Fantasia. Uno degli aspetti che rendono ostica la scienza, a mio parere, è che richiede parecchia fantasia. È molto difficile immaginare tutte le follie della realtà vera ( Fun to imagine).

Cravatta. Chi va a sentire una conferenza scientific­a è già pronto a non capire niente, però, chissà, forse potrà consolarsi ammirando la bella cravatta sgargiante del conferenzi­ere. A voi questo non è possibile. (QED, p. 9)

Carta. Uno dei maggiori e più importanti strumenti della Fisica teorica è il cestino della carta straccia (Intervista a «Future for Science»).

Principio. Il primo principio è che non dovete ingannare voi stessi: la persona più facile da abbindolar­e siete proprio voi stessi. («Cargo Cult Science»)

Notizie tratte da: Michelle Feynman, Le battute memorabili di Feynman, Adelphi, Milano, pp. 410, euro 26.

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