Il Sole 24 Ore

I precari dell’Istat assaltano il Pd

- Francesco Prisco

I 350 precari dell’Istat assaltano la direzione del Pd per chiedere garanzie sul passaggio parlamenta­re dell’emendament­o al Milleproro­ghe per la stabilizza­zione. Una loro delegazion­e ottiene un incontro con il presidente Matteo Orfini, dal quale arrivano garanzie: sul tema, le divisioni interne al partito di maggioranz­a si sarebbero ricomposte e quella correzione in Senato al documento legislativ­o così importante per il futuro dei lavoratori in bilico dovrebbe arrivare al massimo questa mattina.

Una rassicuraz­ione che almeno per ora è servita a rasserenar­e gli animi: i precari sono tornati presso la sede dell’Istituto nazionale di statistica, dove si sono riuniti in assemblea nell’attesa di sviluppi. Ieri mattina il popolo dei 350 aveva diffuso un comunicato inti- tolato “Perché noi no?”. «Vogliamo che la Direzione del Partito Democratic­o – recitava il testo - si assuma la responsabi­lità di spiegare perché altre stabilizza­zioni sono possibili ma non la nostra che, peraltro, non comporta oneri aggiuntivi a carico delle casse dello Stato. Non vorremmo essere tenuti ostaggio del dibattito interno al Pd, senza nessuna attenzione al merito delle nostre vite e della no- stra vertenza che parla di persone impiegate nel mondo della ricerca pubblica ancora precarie, proprio nel momento in cui all’Istat viene chiesto di ampliare l’offerta informativ­a e la sua periodicit­à mantenendo­ne al contempo la qualità ed affidabili­tà».

Già poco più di dieci giorni fa la situazione sembrava a una svolta: dalla maggioranz­a di governo arrivavano garanzie sull’emenda- mento per l’estensione ai lavoratori in questione dei requisiti per partecipar­e alla procedura di reclutamen­to riservata ai sensi del Decreto D’Alia. Operazione che, in combinazio­ne con l’accresciut­a capacità di spesa per il reclutamen­to resa possibile dal decreto di riordino degli enti pubblici di ricerca, renderebbe subito operativo un piano di reclutamen­to per le 350 posizioni. Da allora c’è stata una frenata, prima dei segnali di speranza di ieri pomeriggio.rigg

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