Valgono le regole fissate per tutte le società di capitali
pSe si ammette la legittimità dell’operazione di trasformazione da associazione a fondazione, occorre, per primo, affrontare il tema della normativa applicabile, dato che il Codice civile non se ne occupa espressamente.
Una chiara indicazione sul punto si trae dalla massima K.A.40 dei notai triveneti, secondo la quale l’assenza di una specifica disciplina dettata per le operazioni di trasformazione da associazione a fondazione fa ritenere possibile ricorrere, in via analogica, ai criteri indicati dal legislatore in tema di trasformazione delle società di capitali.
Pertanto, la trasformazione di una associazione in fondazione può essere «assimilata ai casi di trasformazione eterogenea», vale a dire alle operazioni di trasformazione mediante le quali un dato ente si trasforma in un ente di diversa natura: ad esempio, nell’articolo 2500-septies del Codice civile è disciplinata la trasformazione eterogenea “da” società di capitali (vale a dire quando una società di capitali si trasforma in consorzi, società consortili, società cooperative, comunioni di azienda, associazioni non riconosciute e fondazioni) mentre nell’articolo 2500-octies è disciplinata la trasformazione eterogenea “in” società di capitali (che si ha quando consorzi, società consortili, comunioni d’azienda, associazioni riconosciute e fondazioni assumono la veste di Srl, di Spa o di società in accomandita per azioni).
Ebbene, dovendosi applicare alla trasformazione da associazione a fondazione le regole sulla trasformazione eterogenea, occorre anzitutto che l’atto di trasformazione sia redatto nella forma dell’atto pubblico (cui deve essere allegato lo statuto dell’ente che risulterà dopo la trasformazione), dal quale deve risultare una attestazione dell’organo amministrativo circa le motivazioni che hanno indotto a proporre la trasformazione.
Quanto al quorum decisionale occorrente per dar corso all’operazione, le Linee guida della Regione Lombardia indicano che occorre il voto favorevole dei tre quarti degli associati, e cioè il quorum che l’articolo 21, ultimo comma, del Codice civile, dispone per lo scioglimento dell’associazione.
Anche l’articolo 2500-octies del Codice civile, in tema di trasformazione eterogenea da ente non societario a società di capitali dispone che, quando si tratta di tra-
LA VOTAZIONE Serve comunque una maggioranza qualificata per legge o in base a quanto richiesto dall’atto costitutivo per lo scioglimento
sformare una associazione, bisogna ricorrere alla «maggioranza richiesta dalla legge o dall’atto costitutivo per lo scioglimento anticipato» dell’associazione.
Una volta deliberata la trasformazione, l’atto che la reca deve essere inviato all’autorità competente, al fine dello svolgimento dell’attività di controllo che essa deve compiere in vista dell’iscrizione al Registro delle persone giuridiche dell’ente risultante dalla trasformazione: si tratta della Regione, per le fondazioni che svolgono un’attività in una delle materie di competenza regionale (ad esempio, la sanità) in un ambito territoriale non eccedente quello regionale oppure, in ogni altro caso, della Prefettura.
Alla domanda di iscrizione nel Registro persone giuridiche deve essere accluso l’elenco nominativo, sottoscritto dal legale rappresentante dell’ente trasformando, dei componenti l’organo di amministrazione, recante la firma per l’accettazione di carica (con indicazione completa dei dati anagrafici dei nominati e copia del documento di identità e codice fiscale); inoltre, alla domanda di iscrizione nel Registro persone giuridiche deve essere acclusa una relazione del legale rappresentante dell’ente sull’attività che l’ente stesso intende svolgere dopo la trasformazione.