Il Sole 24 Ore

Nuovi arrivi e ricollocam­enti, sui migranti i nodi non cambiano

- M. Lud.

Un’ondata di migranti uguale a quella record del 2016 di 181mila persone, forse perfino maggiore. Un ricollocam­ento degli immigrati all’estero «del tutto insoddisfa­cente» come ha detto ieri il ministro dell’Interno, Marco Minniti, nell’audizione al comitato Schengen. E contro la minaccia del terrorismo fondamenta­lista è importante che «l’Europa rafforzi il controllo delle sue frontiere esterne». Ieri il direttore di Frontex, Fabrice Leggeri, ha detto che «dobbiamo rafforzare la possibilit­à di effettuare i rimpatri, perché la maggior parte dei migranti in arrivo sono economici». Sulle carenze del ricollocam­ento, Minniti ha osservato che «nelle settimane scors abbiamo chiuso un accordo con la Germania che ha accettato di accogliere 500 migranti al mese, tuttavia la disponibil­ità tedesca non risolve un problema che riguarda l’intera Europa. Ricordo che le relocation erano obbligator­ie». Gli arrivi del 2017 sono già a quota 9.448, il 50% in più rispetto all’anno scorso. Nei giorni scorsi, ha rilevato il ministro, «è stata completata la formazione del primo nucleo di equipaggi della Guardia costiera libica a bordo della nave San Giorgio». Nel programma del Viminale secondo le linee del ministro saranno varati Cie, i centri di identifica­zione ed espulsione ora denominati Cpr-centri di permanenza per i rimpatri, in tutte le regioni. Una serie di misure, insieme alle intese con la Libia, di cui si potrà valutare l’efficacia non appena riprenderà il bel tempo e il flusso degli sbarchi nel Mediterran­eo potrà ricomincia­re in pieno.

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