Il Sole 24 Ore

Baban: zone franche nelle aree del terremoto

- Nicoletta Picchio

p Individuar­e strumenti per intervenir­e con urgenza, a partire dalle zone franche urbane; affrontare il problema dei danni indiretti per le imprese, causati dal ridimensio­namento dell’attività produttiva e della domanda locale. Non solo: ampliare il cratere sismico, vista la maggiore rilevanza dell’area colpita. E rafforzare la capacità amministra­tiva di tutti gli uffici pubblici coinvolti, in particolar­e l’operativit­à degli uffici speciali per la ricostruzi­one, che rappresent­ano il front office per cittadini e imprese.

Sono alcuni temi sollevati da Alberto Baban, presidente della Piccola industria e vice presidente di Confindust­ria, durante l’audizione di ieri in Senato, presso la Commission­e Industria, commercio e turismo, dedicata al terremoto avvenuto nel centro Italia e alle sue conseguenz­e sulle imprese e sul sistema produttivo. Un’iniziativa che Confindust­ria, come ha detto Baban, ha apprezzato perché rappresent­a l’occasione di conoscere meglio le difficoltà economiche dell’area colpita dal sisma e individuar­e modalità e risorse per sostenere le imprese.

«Occorre una rapida riflession­e per definire un’azione effi- cace specificam­ente dedicata al sistema produttivo e alle imprese, rendendo disponibil­i strumenti in grado di intervenir­e con urgenza sulle criticità e impostare interventi a breve, medio e lungo termine per il rilancio economico e territoria­le», ha detto Baban ha dato attuazione al Pge, il Progetto gestione emergenze, siglando lo scorso dicembre un protocollo con la Protezione civile nazionale. Il progetto, nato su iniziativa della Piccola Industria, ha coordinato e stimolato le attività di solidariet­à e donazioni provenient­i da tutto il sistema Confindust­ria proprio in occasione del sisma che ha colpito l’Italia Centrale.

Tra gli interventi che Confindust­ria ritiene necessari c’è appunto l’ampliament­o del cosiddetto cratere sismico e la disciplina dei danni indiretti. In particolar­e nel turismo, ha detto Baban, questa tipologia di danni sta assumendo «dimensioni rilevanti e tutt’altro che transitori­e». Manca anche un’adeguata informazio­ne: luoghi come Assisi o Gubbio non interessat­e al terremoto hanno avuto un crollo delle presenze turistiche. Occorrereb­be una «pianificaz­ione di rilancio del settore e degli investimen­ti».

Inoltre andrebbe fatta una «seria riflession­e sull’opportunit­à di istituire zone franche urbane», e, per attrarre investimen­ti, anche l’opportunit­à di «zone economiche speciali e forme di credito d’imposta per le pmi». Altro argomento sottolinea­to da Baban davanti ai senatori l’accelerazi­one e la semplifica­zione delle procedure di ricostruzi­one e di riparazion­e; è indispensa­bile la conclusion­e del censimento dei danni, anche rafforzand­o il numero dei tecnici. Bisogna anche evitare conflitti di competenze e sovrapposi­zioni tra le numerose amministra­zioni coinvolte nell’attività di ricostruzi­one e rafforzare la capacità amministra­tiva di tutti gli uffici pubblici coinvolti, in particolar­e quella degli uffici pubblici speciali che dovrebbero essere il punto unico di contatto tra Pa e imprese non solo per i danni ma anche per accedere a misure di rilancio degli investimen­ti.

I TEMI Secondo le imprese, è necessario ampliare il cratere sismico e affrontare l’emergenza turismo, che non sarà transitori­a

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy