Una barriera sotterranea per assorbire le vibrazioni
a A far scuola, nel mondo, è il Giappone. Un Paese dove il rischio sismico ha imposto, da tempo, lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia. «Al punto – spiega Lorena Alessio, ricercatrice del Politecnico di Torino e docente alla Hosei University – che non è infrequente vedere costruzioni in legno, in genere di alto valore architettonico, che vengono spostate per permettere il consolidamento delle fondamenta, anche con l’inserimento di molle o di supporti di gomma, e poi ricollocate nella posizione originaria». Anche in Italia, la ricerca comunque avanza. Con proposte innovative. L’ultima è quella che arriva dal da un gruppo di ricerca del dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e dei materiali dell’Università di Bologna, in collaborazione con ricercatori del California Institute of Technology e del Politecnico di Zurigo. Il team ha studiato una “metabarriera” sotterranea, costituita da materiali in grado di assorbire le vibrazioni. La struttura, posizionata nel terreno antistante a un’abitazione o un’infrastruttura, in caso di terremoto riesce ad attrarre, ridirezionare e assorbire l’energia delle onde sismiche di superficie: frequenze che possono, al contrario, distruggere un fabbricato.
Un team di ricerca dell’Università di Pavia, insieme all’Andil e all’impresa Ruredil, ha invece ottenuto da poco il brevetto europeo per una soluzione che si inserisce nel più ampio progetto europeo Insysme e che punta alla messa in sicurezza delle murature non strutturali della casa, come le tamponature o i tramezzi. In pratica, vengono inseriti fra i pannelli del muro giunti di scorrimento in materiale polimerico: inserzioni che servono a smorzare l’azione sismica della tamponatura. Inoltre, è previsto l’inserimento di una speciale malta deformabile fra i telai di cemento armato portanti e i pannelli della muratura che aumenta in caso di scossa la dissipazione dell’energia.
– M. C. V.