«Sisma bonus»: agevolato fino all’85% della spesa
a Grazie al “sisma bonus 2017” – detrazione fiscale potenziata con l’ultima legge di Stabilità – è possibile fruire di importanti agevolazioni nel caso in cui su un’abitazione, prima e seconda casa, su un immobile adibito ad attività produttiva o sulle parti comuni di un condominio, si effettuino interventi di adeguamento sismico certificati.
I fabbricati, su cui è consentito intervenire sfruttando la misura, non sono solo quelli ubicati nelle zone 1 e 2 (quelle di maggiore rischio), ma anche quelli della zona 3 (a medio rischio sismico). Partiamo dalla soglia base, che è del 50%. Consente fino al 31 dicembre 2021 di recuperare la metà della spesa affrontata, spalmata in 5 rate annuali e per un importo massimo di 96mila euro: in questa cifra, rientrano anche le spese effettuate per la classificazione e verifica statica e strutturale degli immobili. Dal 1° gennaio 2022 la percentuale scenderà al 36%. Lo scorso anno era del 65%, ma spalmata in dieci anni e limitata ai soli edifici in zona sismica 1 e 2.
Fatta salva la base, sono previste poi percentuali migliorative. Fino al 70% o all’80% qualora dagli interventi derivi una riduzione di rischio sismico che determini il passaggio rispettivamente a una o due classi di rischio inferiori. Elevate al 75% o all’85% se le opere di diminuzione di classi riguardano le parti comuni di un condominio. Per queste ultime, infine, i soggetti beneficiari, in luogo della detrazione dall’imposta lorda, possono anche optare per la cessione del credito ai fornitori che realizzano gli interventi o ad altri soggetti privati.
Le linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni nonché le modalità di attestazione da parte di professionisti abilitati dell’efficacia degli intervenenti effettuati saranno stabilite con apposito decreto ministeriale.
– M. C. V