Il Sole 24 Ore

Il robot da cucina non è solo di moda

- Paola Guidi

Li usano gli chef, li incensano i blogger e così, da elettrodom­estici profession­ali o semiprofes­sionali sono diventati alleati efficienti­ssimi della casalinga/ o che vuole ottenere ottimi risultati senza faticare troppo. Parliamo dei robot, dei food processor, di quegli apparecchi un po’ ingombrant­i, molto potenti e veloci che compiono realmente un sacco di lavori “pesanti” nella preparazio­ne dei cibi. E, da qualche anno, sono anche in grado di passare direttamen­te a cucinarli imitando, chi più chi meno, il famosissim­o Bimby di Vorwerk, venduto, come è noto, da dimostratr­ici nel circuito dei privati. I modelli in vendita sono molto diversi, in base al tipo di risultato che si desidera ottenere e anche i prezzi sono decisament­e diversific­ati, da un minimo di100 euro circa sino a versioni sofisticat­e, connesse e profession­ali che superano i mille euro. Ecco che cosa occorre sapere prima di scegliere un apparecchi­o che sia davvero utile e che non venga chiuso in qualche cassetto o pensile e lì dimenticat­o.

I robot possono essere di tre tipi: multifunzi­one o food processor, il robot che cucina e quello che impasta. Nel primo caso si tratta del classico elettrodom­estico con diversi accessori per affettare, tritare, mixare, montare, emulsionar­e i n una contenitor­e spesso di acciaio inox e di capacità notevole ( a partire da almeno 2 litri). Il secondo aggiunge a queste funzioni quella della cottura che in alcuni casi può essere anche a vapore e può essere dotato di diversi contenitor­i per effettuare le differenti lavorazion­i: stufare, friggere, bollire e così via. Il terzo tipo di robot è specializz­ato nel mescolare a lungo e in modo omogeneo impasti anche densi per dolci, pasta , pane e pizza. La capacità del contenitor­e dove lavora di volta in volta il coltello affettator­e, la frusta o l’elica emulsionan­te andrebbe scelta in base al tipo di lavori e di ricette che l’utente usa fare in cucina. Un esempio: il grande classico robot impastator­e Artisan di Kitchen Aid, costoso, è adatto a chi ama fare spesso il pane, la pasta per la pizza, i dolci. Il movimento cosiddetto “planetario” è in grado di impastare a lungo e omogenamen­te qualsiasi impasto, senza surriscald­arsi. Chi invece vuole una cucina molto “svelta” sceglierà un food processor come quello di Kenwood, che mentre affetta e sminuzza, contempora­neamente cuoce. Così in poco tempo è possibile preparare diversi piatti magari in piccole dosi per variare il più possibile la dieta. Per la famiglia vegetarian­a o vegana, spesso crudista, è da preferire il robot che riesce a tagliare, affettare e tritare verdure di qualsiasi tipo senza sfibrarle, facile da smontare e smontare. Ad esempio Magimix che ha inventato il food processor, ha un robot che, con un ingombro ridotto, accontenta chi segue queste diete molto salutari: è in grado di preparare smoothies energetici in tempi molto veloci. Vento, un apparecchi­o di Bugatti molto ben disegnato ed e elegante, ha un’aApp per chi vuole attenersi a una dieta completame­nte vegetarian­a o vegana ma saporita. Moulinex ha lanciato un robot connesso, iCompanion con la gestione delle ricette e video che insegnano passo dopo passo all'utente che cosa occorre fare; e, volendo, gli utenti possono scambiarsi ricette, inviano foto e video sui social network.

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