Il Sole 24 Ore

«Apre grandi opportunit­à per l’industria italiana»

- Di Nicoletta Picchio

Un traguardo importante, che rappresent­a una grande opportunit­à per le imprese italiane, dal momento che il mercato canadese per numerosi settori dell’industria italiana è determinan­te. «Dopo un percorso controvers­o che rischiava di minare l’efficacia di un accordo commercial­e strategico per l’industria italiana, il voto rappresent­a un importante traguardo per le imprese europee e canadesi». Così Lisa Ferrarini, vicepresid­ente per l’Europa di Confindust­ria, ha commentato la votazione in plenaria del Parlamento Ue, che apre la strada all’attuazione dell’accordo Ceta.

«Con il vento del protezioni­smo che soffia sempre più forte era fondamenta­le che l’Europa battesse finalmente un colpo in favore del libero commercio», ha proseguito la Ferrarini, che ha sottolinea­to i vantaggi concreti per il mondo imprendito­riale italiano: «Per la nostra industria si aprono grandi opportunit­à. Il mercato canadese è determinan­te per numerosi settori. L’abbattimen­to dei dazi è solo il primo e più immediato risultato, perché il Ceta aprirà i mercati degli appalti pubblici; abbatterà ostacoli tecnici non tariffari; assicurerà maggiore apertura agli investimen­ti e garantirà più tutela della proprietà intellettu­ale, tra cui quella specifica relativa alle Indicazion­i geografich­e». Questo capitolo dell’accordo «rappresent­a in particolar­e uno dei principali successi per l’industria alimentare italiana che potrà beneficiar­e di adeguate garanzie nel mercato canadese».

La vicepresid­ente di Confindust­ria ha voluto ringraziar­e esplicitam­ente, nella nota diffusa ieri, il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che «si è speso molto per il buon esito del negoziato» e gli eurodeputa­ti italiani «che si sono mobilitati perché questo accordo, che apre importanti opportunit­à di collaboraz­ione fra l’industria italiana e quella canadese, vedesse la luce».

Dal presidente di Federalime­ntare, Luigi Scordamagl­ia, sono arrivate alcune quantifica­zioni: il solo abbattimer­nto dei costi per le certificaz­ioni può generare 2,9 miliardi di euro all’anno di crescita mentre la caduta delle tariffe doganali regalerebb­e 460 milioni al manifattur­iero e 24 milioni all’agroalimen­tare. «L’accordo - ha detto Scordamagl­ia - porterà grandi vantaggi all’agroalimen­tarte e non solo».

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AGF Lisa Ferrarini. Vicepresid­ente per l’Europa di Confindust­ria

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