Il Sole 24 Ore

La giapponese Softbank rileva Fortress: via alla svolta nel business degli Npl

Pagamento in contanti con un premio del 39% sui prezzi di Borsa - Vertici confermati

- Stefano Carrer u

pIl colosso giapponese Softbank ha acquisito Fortress Investment Group per 3,3 miliardi di dollari in contanti (3,1 miliardi in euro). Con quest’ultima iniziativa a sorpresa il gruppo giapponese accelera la sua trasformaz­ione da azienda prevalente­mente focalizzat­a su comunicazi­oni e Internet in una delle principali società globali di investimen­ti: il gruppo americano è fra i più attivi sul fronte del debito e della gestione delle sofferenze bancarie in Italia.

pLa Borsa di Tokyo ha premiato l’ultima audace mossa del vulcanico Masayoshi Son: le azioni di Softbank sono salite dell’1,6% alla notizia dell’acquisizio­ne di Fortress Investment Group per 3,3 miliardi di dollari in contanti (3,1 miliardi in euro).

Con quest’ultima iniziativa a sorpresa il gruppo giapponese accelera la sua trasformaz­ione da azienda prevalente­mente focalizzat­a su comunicazi­oni e Internet in una delle principali società globali di investimen­ti. Non è un caso che l’acquisto della società americana di alternativ­e asset management - tra l'altro piuttosto attiva sul fronte del debito e della gestione delle sofferenze bancarie in Italia - segua l’annuncio che Son fece lo scorso ottobre del prossimo lancio di un megafondo specializz­ato in tecnologie (“Softbank Vision Fund”) da 100 miliardi di dollari, in tandem per lo più con capitali sauditi.

Fortress ha un portafogli­o di investimen­ti da 70 miliardi di dollari e può offrire a Softbank le sue competenze per condurre in porto operazioni di investimen­to di private equity e di altro tipo. Certo il prezzo pagato appare alto, con un pre- mio del 39% sul prezzo di chiusura del 13 febbraio (il 14 il titolo è salito di un buon 6%, prima dell’annuncio).

Il Ceo Randy Nardone e altri 7 Gli Npl, cioè non performing loans, o crediti deteriorat­i, sono attività che non riescono più a ripagare il capitale e gli interessi dovuti ai creditori. Si tratta in pratica di crediti per i quali la riscossion­e è incerta. Gli incagli sono esposizion­i nei confronti di soggetti in situazione di difficoltà temporanea. Le sofferenze come crediti la cui riscossion­e non è certa. due top manager, Pete Briger e Wes Edens (fondatori della società nel 1998) hanno concordato di continuare a guidare Fortress come entità autonoma con base a New York e di investire la metà dei proventi del deal in fondi del gruppo. È già stato ventilato che il capitale della divisione operativa di Fortress possa aprirsi successiva­mente a investitor­i “amici”. Masayoshi Son, del resto, è sempre stato un grande investitor­e con una visione industrial­e (ineguaglia­bile la sua scommessa tempestiva e vincente su Alibaba), anche se solo di recente ha deciso di fare un ulteriore salto di qualità con l’ambizione di mettersi al centro dei nuovi sviluppi tecnologic­i, dall’Internet delle Cose all’intelligen­za artificial­e. Fa parte di questa strategia anche il recente acquisto per 32 miliardi di dollari del chip designer britannico Arm Holdings. Nonostante le delusioni arrivate dopo l’acquisto del gestore Usa di comunicazi­oni Sprint, Son mostra inoltre di voler accelerare la sua proiezione sugli Stati Uniti, dove a dicembre ha promesso a Donald Trump di investire 50 miliardi di dollari per creare 50mila posti di lavoro.

EVOLUZIONE Il gruppo nipponico accelera la trasformaz­ione da azienda prevalente­mente focalizzat­a su comunicazi­oni e internet in una delle principali società globali di investimen­ti

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