Ima accelera su fatturato e margini
Ricavi 2016 in crescita del 18,1% a 1,13 miliardi - Prospettive favorevoli
Sono risultati ben oltre le previsioni quelli con cui Ima chiude il 2016: ricavi a 1,31 miliardi di euro , in crescita del 18,1% su base annua (e 40 milioni in più rispetto alle attese), Ebitda a 179,2 milioni (+21,1% sul dato del 31 dicembre 2015 e sopra i 178 milioni preventivati) e un portafoglio ordini salito del 17,9% a 766,2 milioni di euro.
pSono risultati ben oltre le già rosee previsioni annunciate lo scorso novembre, quelli con cui il colosso del packaging bolognese Ima chiude il 2016, stando alle stime preliminari presentate ieri: ricavi a 1,31 miliardi di euro , in crescita del 18,1% su base annua (e 40 milioni in più rispetto alle attese), Ebitda a 179,2 milioni (+21,1% sul dato del 31 dicembre 2015 e sopra i 178 milioni preventivati) e un portafoglio ordini salito del 17,9% a 766,2 milioni di euro. Più che agli incrementi a due cifre di fatturato e margini è al decremento vicino al 40% della posizione finanziaria netta che brinda il presidente e ad del gruppo Ima, Alberto Vacchi: «Chiudiamo il 2016 con un indebitamento netto di 99,9 milioni di euro (contro i 163,1 di fine 2015, ndr) nonostante le diverse acquisizioni portate a termine, grazie a una robusta generazione di cassa. Avevamo preventivato di restare con un indebitamento di una volta e mezzo l’Ebitda e invece siamo a poco più della metà . Ovvero, siamo nelle condizioni ideali per proseguire con un’ambiziosa campagna shopping». E Vacchi lascia intendere che passeranno settimane e non mesi per il prossimo annuncio di M&A, dopo le acquisizioni dello scorso dicembre di quote dell’argentina MAI S.A. (con la storica divisione Ima di macchine per il confezionamento di tè e tisane in sacchetti filtro, che controlla il 70% del mercato mondiale) e delle italiane Mapster e Petroncini (macchinari per il caffè), nonché le precedenti, più corpose, operazioni nel business correlato dell’automation, tra il ramo Medtech di Komax Group e Telerobot . «La nostra crescita non è legata solo alla politica di sviluppo per linee esterne – precisa il presidente, che riunirà il Cda il prossimo 14 marzo per l’approvazione definitiva del bilancio – perché il mercato sta premiando anche a perimetro costante la nostra strategia di innovazione e presidio dei mercati, in tutti i settori di riferimento. Tra acquisizioni, trend del portafoglio ordini consolidato e buon andamento di gennaio ci sono tutti i presupposti per essere ottimisti anche per l’evolversi del 2917». E la Borsa di Milano ha risposto ieri raggiungendo il picco storico di quotazione del titolo a 65,5 euro in mattinata, per poi chiudere la giornata a 64 euro ad azione.