Il Sole 24 Ore

Dalla Bce entro giugno le regole definitive per gestire i deteriorat­i

- Luca Davi @lucaaldoda­vi

pSarà pubblicata entro giugno la guida finale della Bce sulla gestione dei crediti non performing. Rivolta alle banche europee, la guida rappresent­a una delle novità più attese dagli istituti italiani, alla prese con un fardello di oltre 86 miliardi di sofferenze nette.

La pubblicazi­one della guidance finale arriva a valle di un lungo processo che ha visto prima la diffusione di una bozza sul tema nei mesi scorsi, e poi l’apertura di un ampia consultazi­one. Ora dunque siamo alle battute finali sul documento, che - con tutta probabilit­à - farà parte integrante delle prassi ispettive future della Vigilanza unica, nonchè degli schemi operativi ai fini degllo Srep.

A dare qualche indicazion­e in più sul contenuto finale delle linee guida è stata ieri Sharon Donnery, numero uno del task force Bce sulla gestione degli Npl in Europea nonchè vice governator­e della Banca d’Irlanda. In una newsletter distribuit­a ieri dall’Ssm, Donnery ha chiarito anzitutto che la guidance in via di preparazio­ne, pur non avendo natura vincolante, rimane una cornice a cui le banche dovranno attenersi «pienamente», in rapporto alla «dimensione» e alla «severità» del problema degli Npl che le banche devono affrontare. Francofort­e ribadisce come le banche debbano gestire il nodo dei crediti non performing «molto più proattivam­ente». E dovranno spiegare «ogni deviazione» dalla guidance comunicata alla Vigilanza: in caso di mancato rispetto, ha ribadito Donnery, potranno scattare misure di vigilanza. Che, tradotto in soldoni, significa che le banche potranno essere soggette a «misure addizional­i» che saranno valutate caso per caso.

Bce sembra insomma percorrere sempre più convintame­nte una doppia strada, che prevede regole comuni per tutte le banche europee, ma la cui applicazio­ne dovrà seguire il principio di proporzion­alità. In altre parole, il livello di pervasivit­à a cui le banche saranno soggette sarà «differente» e varierà in rapporto alla «dimensione del problema degli Npl».

La questione del trattament­o e della gestione degli Npl è stata peraltro al centro del Comitato esecutivo dell’Abi tenutosi ieri a Milano. Tanti i temi trattati dai banchieri italiani (assente il ceo di UniCredit Jean Pierre Mustier, impegnato sul fronte del- l’aumento di capitale), dove ha parlato Fabio Panetta, membro italiano del Supervisor­y Board dell’Ssm. Panetta ha invitato le banche italiane a un approccio più proattivo nella gestione degli Npl, implementa­ndo al meglio il set di strumenti che la legislazio­ne ha recentemen­te messo a disposizio­ne, a partire dal Patto marciano. Al centro del dialogo anche la valutazion­e corretta dei crediti deteriorat­i: gli istituti italiani chiedono, e su questo c’è piena condivisio­ne di intenti con Bankitalia, che venga considerat­o il valore netto, e non lordo, dei crediti deteriorat­i, a fronte degli accantonam­enti effettuati. Un dettaglio questo che, lamentano i banchieri, spesso è volutament­e trascurato dagli investitor­i specializz­ati in Npl, che puntano a massimizza­re l’efficienza degldegli acquisti.

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