Sabatini-ter, pronti i moduli di domanda
Pubblicata la circolare del Mise con le indicazioni sui modelli da presentare
Prende corpo la corsa alla Sabatini-ter maggiorata, lungo un percorso che si concluderà il prossimo 31 dicembre 2018. Il ministero dello Sviluppo economico, infatti, ha licenziato ieri la circolare applicativa (n. 14036) sull’incentivo, delineando anche i criteri di accesso allo spread di contributo del 30% a valere sulla riserva del 20% delle risorse stanziate dalla legge di bilancio 2017.
La legge n. 232/2016 ha, infatti, dato un preciso orientamento all’incentivo nella direzione di Industria 4.0, destinando il 20% delle risorse al sostegno degli investimenti finalizzati alla transizione del sistema produttivo nazionale verso la manifattura digitale e l’incremento dell’innovazione e dell’efficienza del sistema imprenditoriale, anche con l’innovazione di processo o di prodotto. Relativamente a tali investimenti, la Finanziaria ha riconosciuto un surplus di contributo del 30% rispetto a quello ordinario che, si ricorda, è fissato in misura pari all’interesse calcolato, in via convenzionale, al tasso del 2,75% su un finanziamento di cinque anni e d’importo equivalente a quello concesso da una banca o da un intermediario finanziario aderente alla convenzione con la Cassa depositi e prestiti. Come evidenzia la circolare, la misura del contributo maggiorato è quindi fissata al 3,575 per cento.
Tuttavia, il documento ha ribadito che dovrà ancora attendersi l’emanazione di uno specifico provvedimento del direttore generale per gli incentivi alle imprese del Mise per definire i termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione che possono accedere alla menzionata maggiorazione.
Le informazioni contenute nella circolare, comunque, riguardano tutte le istanze di accesso al contributo e, quindi, sia quelle relative agli investimenti ordinari sia quelle relative agli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti e che saranno presentate dopo il provvedimento del direttore generale per gli incentivi alle im- prese. Più nel dettaglio, la circolare fa luce sugli schemi di domanda e di dichiarazione e sull’ulteriore documentazione che l’impresa è tenuta a presentare per poter beneficiare delle agevolazioni.
Le stesse indicazioni saranno valide anche per le domande presentate in data precedente al termine che sarà fissato dal citato provvedimento direttoriale, tenuto conto della fase a cui saranno giunti i relativi procedimenti. La domanda di agevolazione, da presentare in bollo tranne nei casi di Pmi appartenenti ai settori agricoli e della pesca, deve essere compilata dall’impresa in formato elettronico e, unitamente alla documentazione indicata in circolare, va inviata a mezzo posta elettronica certificata agli indirizzi delle banche/intermediari finanziari aderenti alla convenzio- ne. La stessa va redatta secondo il modulo allegato alla circolare, e deve essere sottoscritta dal legale rappresentante dell’impresa proponente o da un suo procuratore, mediante firma digitale. La data di apposizione della firma digitale sul modulo di domanda deve essere precedente o contestuale alla data della Pec che certifica la trasmissione della domanda di accesso alle agevolazioni.
Quello della presentazione della domanda alla banca/intermediario finanziario è un momento discriminante, visto che il procedimento si avvia proprio con tale circostanza, cui si abbina la correlata richiesta di finanziamento, da parte dell’impresa, per l’acquisizione di investimenti. La circolare, tra l’altro, ha ribadito che, fatta eccezione per le immobilizzazioni acquisite tramite leasing finanziario, tutti i beni oggetto di agevolazione devono essere capitalizzati e risultare nell’attivo patrimoniale della Pmi beneficiaria per almeno tre anni.
IL «PREMIO» Il provvedimento ha fissato al 3,575% il contributo maggiorato per gli investimenti di Industria 4.0