Il Sole 24 Ore

Un filo da non spezzare

- Di Maria Carla De Cesari

Lo sciopero dei dottori commercial­isti è stato fermato sul filo di lana. Con il decreto legge Milleproro­ghe sono stati apportati alcuni dei correttivi chiesti da mesi dai profession­isti, dalla periodicit­à delle comunicazi­oni Iva all’abolizione di adempiment­i defatigant­i ma inutili, come l’elenco dei beni ai soci.

Vanno riconosciu­te al vice ministro dell’Economia Luigi Casero la volontà e la determinaz­ione nel portare a buon fine un dialogo che era partito in salita, con i profession­isti disillusi dalle tante promesse passate e non mantenute dal legislator­e. Casero, nel confronto, è stato sostenuto dal direttore dell’Agenzia, Rossella Orlandi.

Va riconosciu­to ai sindacati di categoria di aver operato in modo unitario e di essere riusciti, nell’intercetta­re il malessere della base dei profession­isti, di aver definito una piattaform­a di rivendicaz­ioni coerente, fatta di richieste fattibili.

A questo punto occorre non sprecare il filo del dialogo che si è iniziato a intrecciar­e: il legislator­e deve non tradire la fiducia dei profession­isti.

Non si tratta di cedere a una lobby, ma di far tesoro – attraverso il confronto – delle competenze tecniche dei profession­isti che possono aiutare il legislator­e a scrivere meglio un passaggio tecnico di una legge, nella chiarezza dei ruoli e degli interessi.

Va infine sottolinea­to come, pur in una fase di transizion­e, il Consiglio nazionale dei commercial­isti sia riuscito a evitare l’esasperazi­one dei toni e a rivestire un ruolo di mediazione, nella consapevol­ezza che, in caso contrario, a rimetterci sarebbe stata la categoria, ma soprattutt­o si sarebbero perse le radici dell’affidament­o nei confronti dell’amministra­zione.

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