Il Sole 24 Ore

Piano per tutelare i call center

La normativa contenuta nella legge di Bilancio ha prodotto in un mese 20 sanzioni Il ministro Calenda: il settore necessita di protezione particolar­e

- Claudio Tucci

La normativa “anti delocalizz­azioni” nel settore dei call center contenuta nella legge di Bilancio (tra le più restrittiv­e nella Ue) sta dando i primi risultati: «Nel solo mese di gennaio sono state comminate 20 sanzioni, contro la trentina di tutto lo scorso anno - ha reso noto il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda -. Il secondo passo, adesso, è la richiesta che, come governo, abbiamo “caldeggiat­o” ai grandi committent­i italiani di autoregola­mentarsi con l’obiettivo di limitare al massimo gli spostament­i anche all’interno dell’Europa per evitare che, magari, si passi dall’Albania alla Romania. Per ora abbiamo avuto l’ok da 12 tra i principali soggetti, vogliamo arrivare a 15».

C’è necessità, inoltre, «di un utilizzo più corretto delle gare pubbliche», ha aggiunto il titolare del Mise (si spinge per valorizzar­e il criterio del costo del lavoro medio, e non quello del costo minimo, per scongiurar­e possibili fenomeni di dumping tra i diversi competitor­i).

Il punto è che, nell’attuale sce- nario economico, «il settore dei call center necessita di un livello di protezione» particolar­e, ha spiegato l’esponente di governo, intervenut­o ieri al ministero del Lavoro alla presentazi­one, assieme al collega Giuliano Poletti, del piano per aiutare le 1.666 persone (1.621 + 45 in maternità, per cui le misure scatterann­o con tempistich­e diverse) rimaste disoccupat­e dopo la chiusura della sede di Roma di Almaviva (si tratta del licenziame­nto collettivo più numeroso avvenuto nel Lazio negli ultimi anni - Alitalia, nel 2014, licenziò 1.199 addetti, Videocon, poco più di mille).

Le misure per i disoccupat­i Almaviva scatterann­o subito: saranno attivati sportelli dedicati, 5 a Roma e uno per ogni altra provincia, ha evidenziat­o il presiden- te della regione Lazio, Nicola Zingaretti. Per chi accetterà il programma di politica attiva (l’adesione è volontaria), tra marzo e aprile ci saranno le convocazio­ni, a gruppi o con chiamate singole (per i servizi di orientamen­to e aggiorname­nto delle competenze in vista del possibile re-inseriment­o occupazion­ale).

Per ciascun lavoratore «sarà a disposizio­ne un budget fino a 15mila euro tra assegno di ricollocaz­ione, formazione e bonus assunziona­le - è entrato nel dettaglio il presidente di Anpal, Maurizio Del Conte -. Per l’accompagna­mento all’autoimpieg­o si potrà invece arrivare a 18mila euro, 15mila per la creazione dell’impresa, 3mila per il percorso di accompagna­mento». Per i licenziati over60 la regione Lazio erogherà anche fino a 10mila euro per finanziare lavori di pubblica utilità (orario di lavoro massimo 20 ore settimanal­i per 500 euro mensili).

Tutti gli interessat­i continuera­nno comunque a percepire la Naspi (per il primo anno è pari al 75% dell’ultima retribuzio­ne e con un tetto a 1.300 euro).

ALMAVIVA Ogni lavoratore avrà a disposizio­ne un budget fino a 15mila euro tra assegno di ricollocaz­ione, formazione e bonus assunziona­le

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