Dalla Libia nuova richiesta alla Nato
La Nato ha annunciato ieri di aver ricevuto una nuova richiesta di aiuto da parte del governo del primo ministro libico Fayez Serraj. L’esecutivo installato a Tripoli ha chiesto un programma di addestramento delle proprie forze armate sia per far fronte alle milizie fedeli a Khalifa Haftar, il comandante militare che controlla le regioni orientali del Paese, che all’Isis. La Nato, che si è detta pronta a intervenire al fianco di Serraj, potrebbe fornire assistenza sia all’interno che all’esterno del confini libici. L’Unione europea, per esempio, sta addestrando la Guardia costiera libica in Italia. prattutto i n materia di antiterrorismo, mentre lo stesso presidente Trump, in campagna elettorale, aveva ipotizzato azioni congiunte contro lo Stato Islamico. Un punto, questo, su cui Mattis ha sostanzialmente chiuso la porta, almeno per il momento, escludendo la collaborazione militare, sebbene abbia poi auspicato il ripristino di una partnership politica tra Alleanza Atlantica e Russia. «Il punto riguardo alla Russia – ha chiarito inoltre Mattis – è che devono rispettare il diritto internazionale, come ci aspettiamo che facciano tutte le nazioni mature su questo pianeta».
Il riferimento è qui all’Ucraina, nervo scoperto dei rapporti tra Mosca e Occidente, richiamato esplicitamente dal segretario di Stato Rex Tillerson, dopo l’incontro - definito «produttivo» - con il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. «Mentre cerchiamo un nuovo terreno comune - ha detto il capo della diplomazia Usa - ci aspettiamo che la Russia onori gli impegni presi con gli accordi di Minsk e lavori per ridurre le violenze in Ucraina». Lavrov, dopo aver declinato l’invito a commentare le vicende che hanno portato alle dimissioni del consigliere della sicurezza nazionale Michael Flynn («Non interferiamo nelle questioni interne degli altri Paesi»), ha parlato di incontro «pragmatico», in cui le due parti hanno individuato «l’esistenza di interessi comuni, prima di tutto in materia di lotta al terrorismo». Ha aggiunto poi che non è stato discusso il tema delle sanzioni alla Russia.
A margine del G-20 Tillerson ha incontrato anche i ministri degli Esteri giapponese, Fumio Kishida, e sudcoreano, Yung Byung-se; i tre hanno poi diffuso un comunicato in cui «condannano nei termini più perentori il test missilistico nordcoreano del 12 febbraio, in aperta violazione di diverse risoluzioni Onu. Tillerson ha quindi ribadito l’impegno Usa a difendere Tokyo e Seul.
Il segretario di Stato americano incontrerà oggi il ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano.