Il Sole 24 Ore

L’Olanda contro le scalate sulle Tlc

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Nella liberista Olanda comincia a insinuarsi il dubbio che le liberalizz­azioni fanno male se compromett­ono la sicurezza nazionale. Forse perchè manca meno di un mese alle elezioni politiche - con il partito populista di Geert Wilders pronto a dare battaglia - ma ieri il Governo conservato­re in carica ha preannunci­ato un intervento legislativ­o volto a bloccare itakeover nel campo delle tlc. Il ministro dell’Economia, Henk Kamp, ha sottolinea­to che le tlc - inclusi i data hosting center - «sono vitali per la sicurezza nazionale». L’Olanda, ha ammesso il ministro, è avvantaggi­ata dal fatto di essere un’economia aperta e tuttavia «il nostro Paese non trova giovamento da takeover di gruppi esteri che sono collusi con attività criminali, che sono finanziari­amente deboli o che hanno una struttura proprietar­ia opaca». Difficile leggerci riferiment­i a casi concreti. Però Kpn, tra gli ex monopolist­i continenta­li, è una delle poche realtà - insieme a Telecom Italia - a essere stata completame­nte privatizza­ta. Solo che per il momento si è difesa da sola. A tutt’oggi il suo primo azionista - con una quota del 21% - è il gruppo del magnate messicano Carlos Slim che già nel 2013 aveva tentato la scalata all’incumbent, titolare della rete olandese interament­e in fibra ottica. La scalata era stata fermata dalle “pillole avvelenate” messe in campo dalla riluttante compagnia. Diverso il destino di Fox-IT, responsabi­le per la sicurezza delle comunicazi­oni governativ­e, che è stata rilevata nel 2015 dalla britannica Ncc. Ma ora che il Regno unito ha deciso di lasciare la Ue, secondo quanto riferisce la stampa locale, anche qui Amsterdam starebbe cercando di correre ai ripari. (A.Ol.)

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