Parigi, il rischio Le Pen fa volare lo spread
Il decennale francese è schizzato a 75 punti rispetto al Bund - Raddoppiato il volume di scambi
pS e gli ultimi sondaggi sul primo turno delle presidenziali si contraddicono sulla posizione dei due “inseguitori” François Fillon (che nonostante lo scandalo sul lavoro della moglie Penelope sembra resistere) ed Emmanuel Macron (in perdita di velocità dopo alcune prese di posizione infelici), sono invece concordi nel confermare la solidità del primato di Marine Le Pen. Che certo viene data per perdente al ballottaggio del 7 maggio, ma continua a rosicchiare punti.
Ce n’è quanto basta per alimentare le tensioni sui titoli pubblici francesi, il cui volume giornaliero di scambi è peraltro raddoppiato (dagli 8 miliardi medi di un anno fa a 16 miliardi), tornando ai livelli della crisi dei debiti sovrani dell’eurozona degli anni 2010-2012.
Ieri il tasso sui bond decennali è risalito all’1,05%, confermando un andamento che si riscontra (sia pure in maniera altalenante) dalla scorsa estate, quando Parigi aveva registrato il minimo storico dello 0,18 per cento. Certo siamo lontani dal picco del 4,5% raggiunto all’inizio della crisi del 2007. Ma lo spread sui bund tedeschi è schizzato a 75 punti, con un aumento del 13%, quando ancora in settembre era intorno ai 20 punti. Siamo ormai ai massimi da quattro anni.
E c’è un indicatore per certi versi ancora più allarmante: lo spread tra gli Oat francesi e i decennali belgi (i cui tassi in condizioni normali viaggiano sostanzialmente appaiati) è passato da zero in settembre ai 19 punti di ieri. Dimostrando, se ancora ve n’era bisogno, che c’è una forte specificità francese, legata al rischio politico.