Il Sole 24 Ore

Quel tetto ai manager atteso da un anno

- Gianni.trovati@ilsole24or­e.com

Il decreto dell’Economia sull’amministra­tore unico è stato cancellato, ma resta in campo quello che deve individuar­e i tetti ai compensi degli amministra­tori, graduandol­i in fasce (fino a 5) in base alle dimensioni e alla complessit­à della società. Previsto dalla manovra 2016 per il 30 aprile dell’anno scorso, rilanciato dal primo decreto sulle partecipat­e entro il 23 novembre, il decreto non ha mai visto la luce. Il correttivo non cambia i termini, ma impone per le società locali l’intesa con gli enti territoria­li. Un ostacolo in più in una strada già complicata. raggiunto in media nei tre anni precedenti per salvarsi resta a un milione di euro, e rimane l’obbligo di chiudere le società (1.200 secondo gli ultimi dati della Corte dei conti) con più amministra­tori che dipendenti. Finirà così? Difficile dirlo, perché il correttivo dovrà appunto ottenere l’intesa degli enti territoria­li che a più riprese hanno chiesto di dimezzare il limite minimo di fatturato e concedere più autonomia alle scelte sulle mini-aziende. In discussion­e rimangono anche le modalità di gestione degli esuberi: in fatto di personale, il correttivo chiarisce che il blocco delle assunzioni nelle società controllat­e partirà solo quando sarà approvato il decreto del ministero del Lavoro chiamato a fissare le regole.

Sull’anti-assenteism­o, invece, nessuna novità di rilievo. Una norma ponte fa salvi i licenziame­nti stabiliti in base al vecchio decreto, in vigore dal 13 luglio del 2016, per evitare il rischio di contenzios­i.

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