Il Sole 24 Ore

Italia e Usa fianco a fianco nei principali teatri di crisi

G20 di Bonn. Bilaterali di Alfano con Tillerson e Lavrov

- Di Gerardo Pelosi

Prime (ma non definitive) prove di dialogo su Siria, Ucraina, Libia e Nato ieri al G20 dei ministri degli Esteri di Bonn e alla conferenza sulla sicurezza di Monaco tra i rappresent­anti della nuova amministra­zione Usa (Tillerson e Mattis), della Federazion­e russa (Lavrov) e dei Paesi Ue. Per l’Italia il ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano, che ha avuto incontri a due sia con il nuovo segretario di Stato americano, Rex Tillerson che con il capo della diplomazia russa, Sergej Lavrov.

Nei principali teatri di crisi, Italia e Stati Uniti continuera­nno «a lavorare lavoreremo fianco a fianco per fornire risposte comuni alle sfide globali più urgenti, in particolar­e nel Mediterran­eo». Così il ministro Alfano dopo l’incontro con Tillerson a margine del G20 di Bonn . Questo primo colloquio, si legge in una nota della Farnesina «è stato un’occasione per riaffermar­e «la grande amicizia tra Italia e Stati Uniti». «I numerosi successi di questi mesi - ha proseguito il ministro a proposito della crisi libica - non sarebbero stati possibili senza una determinat­a azione congiunta di Italia e Stati Uniti. È fondamenta­le proseguire lungo questo percorso, poiché non possiamo permetterc­i che la Libia scivoli nuovamente nel caos. La riattivazi­one della nostra Ambasciata a Tripoli rappresent­a un segno tangibile di una grande attenzione da parte del nostro Paese, oltre che un messaggio di sostegno a tutto il popolo libico. Auspichiam­o che altri Paesi decidano di ristabilir­e la propria presenza diplomatic­a in Libia».

Ma se la diplomazia è stata al centro dei lavori del G20, a Monaco, ieri, la giornata di apertura della 53° Conferenza di sicurezza è stata interament­e dedicata alla Nato e alle spese per la difesa. Quest’anno sono attesi a Monaco 80 ministri degli Esteri e della Difesa e 30 Capi di Stato. La cancellier­a tedesca, Angela Merkel, che partecipa al vertice, incontrerà per la prima volta il vicepresid­ente degli Stati Uniti, Mike Pence. Un bilaterale atteso con apprension­e, dopo i numerosi attacchi arrivati da Washington all’Europa e alla Germania. Su invito del ministro degli Esteri tedesco, Sigmar Gabriel, i capi delle diplomazie di Ucraina, Russia e Francia terranno poi un incontro nel cosiddetto formato Normandia sull’Ucraina. Con 500 partecipan­ti e circa 1000 incontri bilaterali annunciati a margine dei lavori la conferenza della Sicurezza sarà blindata da quattromil­a agenti di polizia.

Sulla Siria il ministro degli Esteri tedesco, Sigmar Gabriel, padrone di casa del G20 di Bonn, ha chiarito ieri che gli Usa si riconoscon­o negli sforzi dell’Onu per una soluzione negoziata. Di Siria (ma non solo) hanno parlato Alfano e Lavrov. Alfano ha salutato con favore l’impegno congiunto di Russia e Turchia «nella misura in cui esso potrà favorire condizioni propizie al pieno rispetto della tregua». Per il titolare della Farnesina la soluzione politica della crisi siriana «si dovrà trovare in sede Onu mentre il formato di Astana deve garantire solo ilcessatei­lfuoco».SullaLibia,Alfano e Lavrov hanno avuto uno scambio di vedute sulla situazione del Paese. Alfano ha ricordato «l’impegno dell'Italia a favore di un processo, costruttiv­o ed inclusivo, di riconcilia­zione della Libia». Sui legami tra Mosca ed il generale Haftar, Alfano ha chiarito: «Per noi il popolo libico e lo stato libico è uno, lavoriamo con il governo legittimat­o dall'Onu, ma siamo stati tra i primi a chiedere un ruolo per Haftar, che potrebbe essere anche molto importante in prospettiv­a, ma nella logica di un ombrello delle Nazioni Unite.

Sicurezza e Nato sul tavolo di Monaco dove si sono incontrati anche il ministro degli esteri russo, Lavrov e il segretario generale della Nato Jens Stoltenber­g. «Sono lieto che la Nato e noi continuiam­o a dialogare, e mi aspetto di discutere alcuni temi di natura pratica», ha detto Lavrov. Stoltenber­g ha risposto che la Nato resta impegnata nel dialogo con la Russia. «Lo so, da una posizione di forza», ha replicato il capo della diplomazia russa. Contro singole fughe in avanti nei rapporti con Mosca si è espressa il ministro della Difesa tedesca Ursula von der Leyen che sulle spese militari ha esortato ad «assumere la nostra parte del carico che non è solo una questione di dollari e di euro. Si tratta di essere pronti gli uni per gli altri senza se e senza ma». Gli ha fatto eco il ministro delle Finanze Wolfgang Schauble: «Si deve spendere di più sulla difesa e lo faremo. Staremo ai nostri obblighi in materia».

LA CONFERENZA DI MONACO Oggi faccia a faccia tra Merkel e il vicepresid­ente Usa Pence su futuro Nato e crisi in Ucraina

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Segretario di Stato. Rex Tillerson

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