La mini-ripresa dell’export salentino
pExport in lieve aumento, soprattutto nei macchinari, e turismo in costante crescita nell'economia leccese. L'export delle imprese salentine - secondo gli ultimi dati Istat disponibili a tutto settembre scorso – è in leggera crescita (0,8%), mentre l'import è in calo del 2,5%. Da gennaio a settembre 2016 le imprese salentine hanno esportato prodotti per oltre 369 milioni di euro – per il 72% del totale verso i paesi europei - con un lieve incremento rispetto allo stesso periodo del 2015, lo 0,82%, meglio del dato nazionale (+0,50%), ma soprattutto di quello regionale(-2,4%). Negli stessi 9 mesi l'import salentino ha raggiunto quota 220,5 milioni (-2,5%) con un saldo positivo per 149,2 milioni. Il contributo della provincia salentina all'export regionale è stato così solo del 6,6%, in ultima posizione superata dalla Bat (Barletta-Andria-Trani) con il suo 7%. Il saldo positivo di 149,2 milioni la pone però in seconda posizione dopo Foggia (151,7) e prima di Bari (3,2 milioni), men- tre le altre tre province sono tutte a saldo negativo. A tirare sui mercati esteri sono soprattutto i macchinari con il 42% del totale con affari per 154,6 milioni (+1,4% sui primi 3 trimestri del 2015), seguiti dalle calzature (in totale 38,3 milioni di fatturato, di cui 9,8 verso la Svizzera e 6,9 verso la Francia) anche se in flessione (-4,2%); quindi abbigliamen- to(+14,5%) e vino (+16,2%) con un fatturato di 23,7 milioni (principali destinazioni sono Svizzera e Germania), segno che l'appeal dei rossi salentini (Negramaro, Primitivo) fa la differenza.
Nell'import la fetta più consistente, pari a 32,6 milioni, è riconducibile ai prodotti alimentari, mentre quello delle calzature è ancora sostenuto (13,8 milioni), ma in flessione del 13,8 per cento. Quanto al turismo i risultati ottenuti nei primi 10 mesi del 2016 - arrivi totali aumentati del 6,4% e presenze del 3,2% e tasso di internazionalizzazione al 23,2% - fanno ben sperare per i flussi turistici 2017. «Questi numeri – spiega Giuseppe Coppola, presidente sezione Turismo di Confindustria Lecce - sono il risultato di anni di promozione. Ora dobbiamo fermarci, organizzare l'accoglienza, migliorare gli standard dei servizi e potenziare la rete dei trasporti interni che va organizzata soprattutto nel Salento».