Il Sole 24 Ore

Con i Psr crescono gli investimen­ti nel risparmio idrico

- R.Io.

pPiù di 300 milioni di ettari di terreni nel mondo sono coltivati con l’ausilio dell’irrigazion­e. Con un impiego di acqua che la Fao stima in oltre 2.500 miliardi di metri cubi, cioè il 70% dell’acqua utilizzata dall’uomo per le proprie attività. Ne consegue che l’acqua per l’alimentazi­one e per bere rappresent­a una quota largamente minoritari­a. Per questo, da un decennio, la Fao e numerosi Paesi hanno avviato programmi per un uso più intelligen­te della risorsa acqua, a cominciare proprio dall’agricoltur­a.

Il concetto di coltivazio­ni sostenibil­i non può quindi prescinder­e da un impiego più accorto dell’acqua. Tecnologia e pratiche agronomich­e hanno, nel corso degli anni, messo a punto sistemi di irrigazion­e che permettono importanti risparmi idrici nelle coltivazio­ni. Sempre secondo gli studi Fao, circa il 40% dell’acqua usata per le coltivazio­ni nel mondo è assorbita dai cereali: per produrre un chilo di grano servono 1.500 litri di acqua. Ma anche la zootecnia ha una quota rilevante di impiego di acqua. Servono 15mila litri per produrre un chilo di carne di manzo allevato con mangimi. «La sfida che il settore agricolo deve cogliere, e che nessuno può più permetters­i di ignorare – spiega la Fao – è trovare un modo per incrementa­re la produzione utilizzand­o meno acqua e ridurre i potenziali danni ambientali».

In Italia, dopo la stagione dei piani irrigui nazionali, con la politica di programmaz­ione 2014-20 è stata avviata la procedura dei bandi previ- sti dai Psr per l’irrigazion­e. «Tra le differenti tecnologie oggi a disposizio­ne, certamente la microirrig­azione a goccia è quella più sviluppata e in crescita», dice Giulia Giuffrè responsabi­le marketing di Irritec di Messina, uno dei principali gruppi nel mondo nella produzione, progettazi­one e allestimen­to di sistemi irrigui con un fatturato di circa 150 milioni, 140 Paesi serviti e quattro impianti esteri (Spagna, Usa, Brasile e Messico).

AGRICOLTUR­A SOSTENIBIL­E Ogni anno la domanda di impianti a goccia e microirrig­azione sul mercato nazionale cresce di quasi il 20%

«Per i sistemi goccia a goccia c’è un potenziale enorme, con un mercato che cresce del 18% l’anno, non solo perché c’è una crescente sensibilit­à per risparmiar­e acqua, ma anche perché i costi dell’irrigazion­e sono lievitati. Inoltre la produttivi­tà per ettaro migliora e c’è un impiego più limitato di fertilizza­nti grazie alla fertirriga­zione». Dal punto di vista della ricerca e dello sviluppo l’Italia è uno dei Paesi più all’avanguardi­a in questo settore: «Questo tipo di irrigazion­e nacque negli anni Settanta in Israele – spiega Giuffrè – per poi diffonders­i rapidament­e nel mondo. L’Italia ha implementa­to quasi da subito questi sistemi e ha contribuit­o largamente al loro sviluppo».

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