Il Sole 24 Ore

Scalate, oltre il 10% informazio­ni sui piani

La norma del governo: obbligo di prospetto alla Consob entro 10 giorni

- Carmine Fotina

pScatterà al raggiungim­ento del 10% l’obbligo di fornire informazio­ni sul piano di intervento per chi acquista una partecipaz­ione in una società quotata che opera in un settore «strategico». Lo prevede la bozza della norma “anti scorrerie” sulle scalate finanziari­e anticipata dal Sole 24 Ore lo scorso 2 febbraio.

Martedì prossimo, i n un vertice tra governo e relatori, si deciderà se confermare l’intenzione di inserirla nel disegno di legge concorrenz­a che tra fine mese e inizio marzo affronterà l’esame dell’Aula del Senato.

La bozza inviata dal ministero dello Sviluppo economico alla presidenza del Consiglio e al dipartimen­to per i rapporti con il Parlamento prevede in sostanza una serie di modifiche all’articolo 120 del Tuf (testo unico della finanza), ispirandos­i al codice di commercio francese e alla normativa Usa. Non basterà dare comunicazi­one alla Consob al superament­o del 3% di partecipaz­ione ma, al raggiungim­ento del 10%, e poi del 20 e 25% del capitale, entro 10 giorni occorrerà trasmetter­e alla società target e alla Consob un prospetto dettagliat­o sugli obiettivi che si intendono perseguire nei sei mesi successivi. Le informazio­ni devono chiarire: modi di finanziame­nto, se si agisce da soli o in concerto, se si intende fermare gli acquisti o proseguirl­i fino al controllo (e con quale strategia), le intenzioni per eventuali accordi e patti parasocial­i, se si intende proporre l’integrazio­ne o la revoca degli organi amministra­tivi o di controllo della società. Alla Consob, con un apposito regolament­o, spetterà scendere nei dettagli.

Oltretutto, se nel termine dei sei mesi i ntervengon­o cambiament­i delle intenzioni dichiarate, dovrà essere redatto un nuovo prospetto. In caso di inadempien­za scatterebb­ero le stesse sanzioni attualment­e previste per mancate comunicazi­oni sul superament­o del 3%: si potrebbe arrivare fino a una sanzione da 10mila euro a 10 milioni o, se superiore, fino al 5% del fatturato complessiv­o annuo.

Come detto, i nuovi obblighi si riferirann­o solo a partecipaz­ioni detenute in società quotate «operanti nei settori di interesse strategico, individuat­i con decreto del presidente del consiglio dei ministri». Passaggio quest’ultimo particolar­mente significat­ivo. Perché da un lato conferma che la norma in questione è stata congegnata dal ministero dello Sviluppo per evitare che si ripetano in futuro nuovi casi Vivendi, e per tutelare da eventuali “scorrerie” aziende che operano in campi considerat­i particolar­mente sensibili, si pensi a Telecom Italia, alla rete di telefonia fissa e a possibili nuove mire francesi.

Dall’altro lato, si può intraveder­e la volontà del governo di aggiornare, contestual­mente alla norma sulle scalate, anche la regolament­azione sull’intero “golden power” ovvero l’esercizio di poteri speciali per operazioni nei settori strategici. Un’istruttori­a in questo senso sarebbe già in corso tra Sviluppo e ministero dell’Economia.

MISURA «ANTI-SCORRERIE» Si decide sull’inseriment­o nel Ddl concorrenz­a. Sanzioni fino al 5% del fatturato. Un decreto definirà i settori da «proteggere»

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