Il Sole 24 Ore

UniCredit, volano i diritti dell’aumento nell’ultimo giorno

L’operazione si chiude il 23 febbraio

- Carlo Festa

pUniCredit corre nell’ultimo giorno utile per trattare in Borsa i diritti sull’aumento di capitale da 13 miliardi di euro. I titoli hanno chiuso a 12,9 euro, in progresso del 2,1%. I diritti sono volati dell’8,81%, attestando­si a 12,35 euro.

Gli investitor­i che detengono i diritti hanno la possibilit­à di esercitarl­i fino al prossimo 23 febbraio, cioè il termine ultimo per aderire all’aumento di capitale. L’operazione prevede l’offerta in opzione di 13 azioni ordinarie al prezzo di 8,09 euro cadauna ogni 5 azioni ordinarie o di risparmio possedute. Successiva­mente verranno di nuovo offerti gli eventuali diritti inoptati fino al prossimo 10 marzo. L’impennata dei diritti - secondo fonti finanziari­e - fa comunque ben sperare che l’operazione vada a buon fine.

Ad ogni modo le banche del consorzio di garanzia si sono impegnate a sottoscriv­ere le azioni di nuova emissione non sottoscrit­te al termine dell’operazione: un super-consorzio coordinato da UniCredit Cib, Morgan Stanley e Ubs che agiranno come structurin­g advisor insieme a BofA Merrill Lynch, Jp Morgan e Mediobanca (in qualità di joint global coordinato­r e di joint bookrunner) e, in aggiunta, composto da Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank , Goldman Sachs e Hsbc (co-global coordinato­r e joint bookrunner) oltre che da altri istituti.

Coloro che hanno deciso di non aderire all’aumento vedranno fortemente diluita la propria quota in UniCredit, attorno al 70 per cento.

In campo come sottoscrit­tori, fra i grandi istituzion­ali, ci sarebbero asset manager statuniten­si, alcuni dei quali già presenti nella compagine e pronti ad accrescere la quota. Soprattutt­o Blackrock e Fidelity avrebbero mostrato interesse a sottoscriv­ere l’aumento di capitale con importanti gettoni di presenza. Tra i fondi «long only» ci dovrebbe invece essere tra i presenti il colosso Wellington. Infine, tra gli investitor­i europei ci sarebbe lo scandinavo Norges Bank. Solo nell’ultima settimana dell’aumento si avrà comunque una situazione più chiara.

I gruppi finanziari d’ Oltreocean­o consideran­o Unicredit a buon mercato: negli Stati Uniti le banche americane hanno infatti corso parecchio

IL PROCESSO Tra i soci conferma la partecipaz­ione Allianz Grandi asset manager come Blackrock e Fidelity saranno tra i sottoscrit­tori

negli ultimi mesi e ora hanno multipli più elevati rispetto ai competitor europei nel settore del credito. Al prezzo di emissione Unicredit varrebbe infatti (in termini di rapporto price/tangible book, cioè il rapporto tra il prezzo dell’azione e il capitale netto tangibile ) circa 0,40 volte.

Nel frattempo, proprio ieri, uno dei soci della banca di piazza Gae Aulenti, cioè il colosso assicurati­vo Allianz, ha confermato di partecipar­e all’aumento. «Abbiamo ancora una partecipaz­ione in Unicredit, ma la nostra politica non prevede di comunicare l’ammontare delle nostre partecipaz­ioni. Sosteniamo il previsto aumento di capitale» dell’istituto, ha spiegato Guenther Thallinger, membro del board di Allianz.

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