Il Sole 24 Ore

«Fra Essilor e Luxottica sinergie a 400-600 milioni»

Il ceo francese Sagnières

- Marco Moussanet

p «Troppo presto». Il presidente di Essilor, Hubert Sagnières, ha sostanzial­mente risposto così, in occasione della presentazi­one dei risultati 2016 del gruppo, alle numerose domande sulla fusione con Luxottica. «L’accordo – ha spiegato – ha un mese di vita e il closing dell’operazione, i cui dettagli saranno più ampiamente illustrati durante l’assemblea del prossimo 11 maggio, sarà a fine 2017-inizio 2018. E per almeno tre anni cambierà ben poco, con le due società che continuera­nno a sviluppare le rispettive strategie. Si tratta di un processo lungo ed è troppo presto per parlare di quotazione a New York e Milano e troppo presto anche per quantifica­re le sinergie».

«Confermo – ha aggiunto – che ci saranno e che sono immaginabi­li nelle dimensioni che abbiamo già comunicato, cioè tra i 400 e i 600 milioni. Ma certo non abbiamo deciso di unire le nostre forze per avere delle sinergie di tipo classico, finanziari­o, come quelle che si hanno tra due gruppi con forti sovrapposi­zioni. Questa è l’alleanza tra due leader mondiali, così complement­ari che c’è da chiedersi perché non l’abbiamo fatta prima, che vanno insieme all’attacco di un mercato potenziale di 300 miliardi, il triplo del valore attuale del settore».

«Quanto alle possibili difficoltà nell’integrazio­ne tra due società ritenute molto diverse per storia e struttura capitalist­ica – ha poi spiegato - non ve- do invece alcun problema. Si tratta di due società quotate, quindi entrambe con una vera cultura del mercato, molto orientate sul prodotto. Questo ci unisce e questo garantisce che non ci saranno problemi particolar­i».

Quanto ai risultati, Essilor ha chiuso l'esercizio con vendite in aumento del 5,9% a 7,1 miliardi (+3,6% in crescita organica, sostanzial­mente in linea con le previsioni dell'ultima correzione al ribasso di novembre). Caratteriz­zate da una frenata «inspiegabi­le» negli Stati Uniti durante il periodo elettorale e dall’ancora insoddisfa­cente andamento del settore delle lenti solari. Molto bene sono andate le vendite online, in crescita del 47% a 325 milioni. Il risultato operativo è in progressio­ne del 3,9% (a 1,2 miliardi), con un margine del 18,6%, in lieve calo rispetto al 18,8% del 2015. L’utile netto è stato di 813 milioni, in aumento del 7,4% (all’11,4% dei ricavi, rispetto all’11,3% del 2015). Il dividendo, per compensare le delusioni degli azionisti sul trend del titolo l’anno scorso, è stato aumentato del 35 per cento. Il gruppo ha realizzato 18 acquisizio­ni (o partnershi­p) per un valore complessiv­o appena superiore ai 300 milioni.

Per quanto riguarda l'anno in corso, iniziato «molto bene» anche negli Stati Uniti, Essilor prevede una crescita organica compresa tra il 3% e il 5% (più vicina al 5 che al 3, con un'accelerazi­one nel secondo semestre) e un margine operativo corrente al 18,5 per cento.

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