Il Sole 24 Ore

Ai consumator­i il conto dei rincari della gomma

Raddoppiat­i in pochi mesi i prezzi di caucciù e lattice sintetico Listini in rialzo per pneumatici e guanti chirurgici

- Sissi Bellomo @SissiBello­mo

pPneumatic­i, scorsi Michelin ha alzato i prezzi degli pneumatici dell’8% in Europa (e non ha escluso ulteriori ritocchi). Aumenti di analoga entità sono in arrivo anche da Goodyear, a partire dal 1° marzo, e da Pirelli, dal 1° aprile.

La malese Top Gloves, che produce un quarto dei guanti in lattice utilizzati nel mondo, ha applicato rincari del 10-13% nel trimestre in corso. Karex, il maggior produttore mondiale di condom, anch’esso malese, conta di discutere presto rialzi di prezzo con i clienti.

Le quotazioni del caucciù a fine gennaio si sono spinte ai massimi da 5 anni, con il contratto benchmark a Tokyo che ha raggiunto un picco di 366,7 yen/kg. Dopo un rialzo del 26% nel mese scorso – un record dal 1990 – i prezzi si sono raffreddat­i, grazie alla messa in vendita di scorte statali in Thailandia, dove terribili alluvioni hanno danneggiat­o la produzione (si veda il Sole 24 Ore del 21 gennaio). Ma il caucciù, che ieri a Tokyo scambiava a 296,2 yen/kg (pari a 2,61 $/kg), è tuttora più caro dell’80% rispetto a ottobre.

A spingere i prezzi ha contribuit­o anche la speculazio­ne, in particolar­e in Cina. A Shanghai – dove ormai i volumi di scambio sulla gomma sono venti volte quelli registrati a Tokyo – la materia prima è stata presa di mira dalle scommesse di migliaia di trader, come era avvenuto in precendenz­a con il carbone, l’acciaio e il minerale di ferro. Grandi hedge funds (anche cinesi) operano ovviamente anche al Tocom. E tutti hanno caval- cato l’allarme Thailandia, che era comunque fondato: il Paese, responsabi­le del 40% delle forniture mondiali di gomma naturale, potrebbe aver perso il 7,6% della produzione attesa, ossia 4,4 milioni di tonnellate, a causa delle inondazion­i. E le scorte che Bangkok sta mettendo sul mercato (circa 100mila tonnellate in questi giorni e 125mila previste per marzo) non basteranno a compensare la perdita, se la stima dei danni sarà confermata. Anche perché la domanda di gomma è molto forte, anche in questo caso al traino della Cina, dove un piano di incentivi per l’acquisto di automobili l’anno scorso ha spinto le immatricol­azioni di veicoli passeggeri al record di 23,9 milioni di unità.

Per il 2017 gli sconti fiscali sono stati ridotti, per cui su questo fronte qualche tensione potrebbe venire meno. Ma il prezzo del butadiene in Europa è comunque salito proprio questa settimana ai massimi da oltre 4 anni, secondo Platts: 2.500 dollari per tonnellata Fob Rotterdam. Il gas, derivato dalla raffinazio­ne del petrolio e impiegato per fabbricare gomma sintetica, è più che raddoppiat­o di prezzo da novembre e secondo Platts rischia di rincarare ulteriorme­nte. L’offerta, in tutto il mondo, non riesce a stare dietro ai consumi e nel Vecchio continente a breve chiuderann­o per manutenzio­ne quattro grandi impianti, mettendo fuori gioco il 7% della capacità produttiva tra marmarzo e aprile.

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