Il lato umano dei crediti deteriorati
Ne vogliamo rendere visibile una in particolare, per la quale si sono spesi alcuni politici a metà del luglio scorso. È il fondo comune di investimento immobiliare sociale che vede fra i sostenitori la Cassa di previdenza dei geometri. Nell’inchiesta di copertina sulla ripresa del mattone, c’è un’intervista al presidente dell’ente pensione geometri, Fausto Amadasi, che spiega i dettagli dell’iniziativa. In sintesi: il fondo immobiliare evita che si arrivi alla procedura esecutiva. Come? Diventa proprietario della casa e la dà in locazione a canone calmierato, per cinque-otto anni, alla famiglia in difficoltà con le rate del mutuo. La banca rientra nel credito residuo, evita una lunga procedura esecutiva e una vendita giudiziaria con prezzi che vedono un ribasso del 20-25% rispetto al mercato.
Un’iniziativa win-win, visto che ci sono vantaggi di rendimento anche per gli investitori. Il fondo immobiliare (etico?) andrebbe ad affiancare altre iniziative come l’housing sociale che hanno visto in prima fila le Casse di previdenza e le Fondazioni bancarie. Criticati spesso su queste pagine per alcuni investimenti, molti di questi investitori istituzionali hanno imparato dagli errori passati, introducendo procedure di controllo e monitoraggio dei rischi. Qualcuno continua a commettere purtroppo gli stessi errori del passato.
Qui però non vogliamo analizzare le strategie dei grandi investitori ma lanciare un appello al Governo: nella proposta per il fondo immobiliare sociale è necessaria una «sterilizzazione fiscale». Neutralizzare il Fisco è l’unica strada per consentire il successo dell’iniziativa, rendendo allettante l’investimento nel fondo immobiliare di Fondazioni, Casse e fondi pensione. Risultato? Si eviterà che tante famiglie finiscano per strada, le banche schiveranno i tempi della giustizia italiana e, infine, libereremo i tribunali di lunghe ed estenuanti procedure di esecuzione.