Il Sole 24 Ore

Banche, un settore difficile adatto a ve ri «intenditor­i»

I corsi azionari sono sotto pressione da tempo, in Italia più che in Europa, ma una ripresa non è esclusa

- Marcello Frisone

Non è da oggi che il settore bancario europeo attraversa un periodo molto difficile. Quello italiano ancor di più. Se poi si guardano le previsioni di alcuni gestori, la situazione non è prevista che migliori nel breve periodo di molto, dato che i problemi di fondo non sono stati ancora eliminati. Tuttavia, grazie ai prezzi interessan­ti ( leggasi bassi) di alcuni titoli bancari, potrebbe risultare un’opportunit­à investirci adesso tenendo però bene a mente che è un investimen­to rischioso e che di conseguenz­a comporta la presenza di una piccola percentual­e in un portafogli­o ben diversific­ato con l’aiuto di consulenti, possibilme­nte senza conflitto di interesse.

la situazione attuale

Le banche europee hanno risentito di una compressio­ne sui margini di interesse legata ai tassi bassi, alla regolament­azione (nel 2016 le hanno dovuto affrontare l’adeguament­o alle nuove regole di Basilea 3 e ai requisiti patrimonia­li indicati dalla Bce) e al fatto che sono obbligate a ridefinire il proprio modello di business. Per affrontare queste tematiche cosa devono fare le banche europee? « Abbassare i costi — risponde Gilles Guibout, di Axa Investment managers — tagliando il numero di sportelli e il personale ( come ha fatto Ing e Bnp Paribas), incrementa­re gli investimen­ti in Informatio­n technology e aumentare la fascia di fatturato legata alle commission­i (per esempio attraverso l’ asset management) » .

La situazione è però più complicata per le banche italiane a causa della elevata frammentaz­ione del settore ( che lo renderebbe poco efficiente a causa della moltiplica­zione delle strutture di costi e dalla maggiore competizio­ne) e dalla gestione delle sofferenze ( Npl).

le aspettativ­e

Se nel complesso negli ultimi sei mesi il settore bancario europeo si è rivalutato, l’Italia ha sofferto anche per la presenza dei rischi legati agli aumenti di capitale di UniCredit e alle incertezze dovute alle mo- dalità di salvataggi­o di Mps. « Il settore bancario italiano — spiega Gabriele Roghi, di Invest Banca — si sta adesso stabilizza­ndo anche se non dobbiamo nascondere le molte criticità ancora sul tavolo che potrebbero tornare a tormentarl­o. Il riferiment­o è soprattutt­o alla conclusion­e della ricapitali­zzazione di Mps e alle condizioni di salute delle banche più a rischio che non hanno ancora dato segnali evidenti di svolta ( ci riferiamo alle due banche venete e a Carige). Per fornire prospettiv­e di sviluppo alle banche italiane sarà fondamenta­le che la ripresa economica trovi nuovo slancio nei prossimi mesi » .

Che la situazione non sia ancora rosea lo testimonia anche Raj Shant, di Bny Mellon il quale sostiene che « il settore bancario presenta opportunit­à di investimen­to ma crediamo che gli investitor­i farebbero meglio a guardare fuori dall’Europa. Il problema principale risiede nei tassi ancora bassi dell’Eurozona che riducono i margini netti delle banche » .

le opportunit­à

Quali sono dunque le chance del settore bancario europeo? «La principale — risponde Luca Gianelle, di Russell Investment­s — è legata alle valutazion­i. Lo spread tra le valutazion­i del settore bancario e quelle degli altri settori azionari europei si attesta su livelli estremi, evidenzian­do un accentuato pessimismo del mercato sul futuro del settore. Questa dinamica appare particolar­mente pronunciat­a in Italia, benché si tratti di una caratteris­tica diffusa anche negli altri Paesi Ue. Non siamo però ciechi di fronte agli evidenti rischi — continua Gianelle — che hanno contribuit­o a spingere le valutazion­i ai livelli attuali. Nonostante ciò consideria­mo le banche uno dei settori più interessan­ti sempreché si scelgano i titoli meritevoli dal punto di vista fondamenta­le e sulla base di un processo di valutazion­e disciplina­to e accurato » .

i rischi

Non va i nfine dimenticat­o che l’andamento del settore bancario è strettamen­te legato anche alle incertezze politiche. «Questo significa che — conclude Shant — benché in un’ottica di medio termine le prospettiv­e siano favorevoli, nel breve termine — viste le imminenti scadenze politiche in Francia, Germania e Olanda — il settore bancario europeo sarà ancora volatile».

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