Il Sole 24 Ore

valutare i pro e i contro di un settore tormentato da anni

- marcello. frisone@ ilsole24or­e. com © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

diversific­are il « portafogli­o »

Anche se massima cautela è la parola d’ordine per chi volesse investire nel tormentato ( da anni) settore bancario ( si veda anche articolo a fianco), alcune chance si possono cogliere per chi ama il rischio e vuol dare un pizzico di “pepe” a portafogli ben diversific­ati. « Non si deve avere fretta — avverte Gabriele Roghi, di Invest Banca — a entrare su un settore che sembra a buon mercato ( e in molti casi lo è) ma che presenta ancora molti nodi da dipanare. Anche in questo scenario incerto — continua il money manager — alcune banche si distinguon­o per la qualità dei propri bilanci e per l’ottimo lavoro del proprio management, come per esempio Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Credito Emiliano, al vertice del sistema nei rispettivi segmenti di mercato e che costituisc­ono un’opportunit­à per chi vuol puntare sul recupero del settore senza correre troppi rischi » . « In Italia — ricorda Gilles Guibout, di Axa Investment managers — stiamo assistendo a un migliorame­nto dovuto alla diminuzion­e di nuove sofferenze e all’emergere di un’accelerazi­one sul tema del consolidam­ento che permetterà alle banche di essere più efficienti ( si veda per esempio Ubi con l’incorporaz­ione delle tre banche e l’interesse di Bper per il Credito Valtelline­se). Inoltre, — conclude Guibot — ci concentria­mo sulle società che si sono già adattate ai modelli futuri ( come FinecoBank e Mediolanum) o su quelle che riteniamo più solide come Intesa SanPaolo, UniCredit o Banco Bpm » .

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