Il Sole 24 Ore

Etf, i bond hanno attirato i flussi 2016

A Milano lo scorso anno è tornato l’interesse anche per gli Emergenti

- Andrea Gennai

I “cloni” sono sempre più protagonis­ti a Piazza Affari. Lo scorso anno sul segmento Etplus, dove sono quotati gli Etf (i fondi che replicano indici) e gli Etc (legati alle materie prime), gli scambi hanno raggiunto il record storico con oltre 5 milioni di contratti e un controvalo­re di 107,7 miliardi. A fine dicembre le masse gestite (Aum) hanno raggiunto il picco record di 52,9 miliardi, con una crescita dell’11%. Numeri che fotograno strumenti sempre più utilizzati dagli investitor­i, sia che si tratti di istituzion­ali che di piccoli risparmiat­ori. Gli strumenti quotati a fine 2016 erano 1.147 (152 quelli che hanno debuttato lo scorso anno) e il loro numero è destinato a salire mese dopo mese: attraverso la Borsa di Milano è possibile quindi investire su tutte le principali asset class globali (dai listini azionario mondiali ai bond passando per le più importanti materie prime). Di fronte a un’offerta così ampia è necessario sapersi destreggia­re conoscendo i meccanismi che regolano questi strumenti, altrimenti le opportunit­à possono trasformar­si in rischi.

Interessan­te la dinamica dei trend nel corso del 2016. Ci sono stati oltre 4 miliardi di euro di nuovi flussi netti sugli Etp (l’intero mondo dei “replicanti” quotati). Quasi tutti i flussi derivano da Etf obbligazio­nari (3 miliardi di euro) mentre gli Etf azionari sui mercati sviluppati hanno avuto deflussi per quasi 700 milioni. In leggera ripresa gli Etf su mercati emergenti: 237 milioni contro i 41 milioni di deflussi dello scorso anno.

Borsa Italiana si è confermata come Borsa europea leader per contratti conclusi su piattaform­a elettronic­a con una market share (quota di mercato) continenta­le del 32,42%: guida questa graduatori­a dal 2005. Una delle novità più importanti dello scorso anno è stata introdotta dal 5 dicembre scorso e prevede la funzionali­tà di richiesta di quotazione ( Re- quest for Quote, Rfq), per ordini di dimensione elevata. La funzionali­tà consente l’inseriment­o, da parte di un operatore, di una richiesta di quotazione (Rfq) con riferiment­o a uno specifico Etf, alla quale potranno rispondere gli operatori abilitati ( market maker). Borsa Italiana è il primo mercato regolament­ato che ha deciso di lanciare questa nuova funzionali­tà. Attualment­e sono configurat­i cinque market maker.

La raccolta sul mondo degli Etp ha subito una frenata nell’ultima parte dell’anno: questo fenomeno è andato a colpire soprattutt­o gli Etc. «La raccolta», sottolinea Francesco Lomartire, responsabi­le Spdr Etfs per l’Italia (State Street Global Advisors), «è l’ammontare delle masse che si spostano da una cassa di compensazi­one all’altra per effetto delle compravend­ite. Nel caso specifico, il calo della raccolta a dicembre a Milano per Etf ed Etc potrebbe essere un fattore stagionale legato ai movimenti di clienti non italiani oppure alla compensazi­one con altre Borse. Anche nel 2015 avvenne. Solitament­e in presenza di trend o rally molto marcati, gli investitor­i monetizzan­o prima della scadenza dell’anno. Quest’anno ha dominato l’“effetto Trump”».

Durante lo scorso anno ogni emittente ha registrato delle peculiarit­à, in base anche alle aree di specializz­azione. Per quanto riguarda Spdr, ad esempio, nel 2016 uno dei fenomeni più interessan­ti è stato il momento favorevole per gli Etf azionari settoriali. Evidenteme­nte gli investitor­i sono stati molto selettivi e hanno preferito andare a scegliere i settori più attraenti a fronte di listini azionari che possono apparire complessiv­amente cari.

Le masse a fine 2016 di Etf ed Etc e la raccolta degli strumenti nell’ultimo trimestre e durante l’intero anno

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