Etf, i bond hanno attirato i flussi 2016
A Milano lo scorso anno è tornato l’interesse anche per gli Emergenti
I “cloni” sono sempre più protagonisti a Piazza Affari. Lo scorso anno sul segmento Etplus, dove sono quotati gli Etf (i fondi che replicano indici) e gli Etc (legati alle materie prime), gli scambi hanno raggiunto il record storico con oltre 5 milioni di contratti e un controvalore di 107,7 miliardi. A fine dicembre le masse gestite (Aum) hanno raggiunto il picco record di 52,9 miliardi, con una crescita dell’11%. Numeri che fotograno strumenti sempre più utilizzati dagli investitori, sia che si tratti di istituzionali che di piccoli risparmiatori. Gli strumenti quotati a fine 2016 erano 1.147 (152 quelli che hanno debuttato lo scorso anno) e il loro numero è destinato a salire mese dopo mese: attraverso la Borsa di Milano è possibile quindi investire su tutte le principali asset class globali (dai listini azionario mondiali ai bond passando per le più importanti materie prime). Di fronte a un’offerta così ampia è necessario sapersi destreggiare conoscendo i meccanismi che regolano questi strumenti, altrimenti le opportunità possono trasformarsi in rischi.
Interessante la dinamica dei trend nel corso del 2016. Ci sono stati oltre 4 miliardi di euro di nuovi flussi netti sugli Etp (l’intero mondo dei “replicanti” quotati). Quasi tutti i flussi derivano da Etf obbligazionari (3 miliardi di euro) mentre gli Etf azionari sui mercati sviluppati hanno avuto deflussi per quasi 700 milioni. In leggera ripresa gli Etf su mercati emergenti: 237 milioni contro i 41 milioni di deflussi dello scorso anno.
Borsa Italiana si è confermata come Borsa europea leader per contratti conclusi su piattaforma elettronica con una market share (quota di mercato) continentale del 32,42%: guida questa graduatoria dal 2005. Una delle novità più importanti dello scorso anno è stata introdotta dal 5 dicembre scorso e prevede la funzionalità di richiesta di quotazione ( Re- quest for Quote, Rfq), per ordini di dimensione elevata. La funzionalità consente l’inserimento, da parte di un operatore, di una richiesta di quotazione (Rfq) con riferimento a uno specifico Etf, alla quale potranno rispondere gli operatori abilitati ( market maker). Borsa Italiana è il primo mercato regolamentato che ha deciso di lanciare questa nuova funzionalità. Attualmente sono configurati cinque market maker.
La raccolta sul mondo degli Etp ha subito una frenata nell’ultima parte dell’anno: questo fenomeno è andato a colpire soprattutto gli Etc. «La raccolta», sottolinea Francesco Lomartire, responsabile Spdr Etfs per l’Italia (State Street Global Advisors), «è l’ammontare delle masse che si spostano da una cassa di compensazione all’altra per effetto delle compravendite. Nel caso specifico, il calo della raccolta a dicembre a Milano per Etf ed Etc potrebbe essere un fattore stagionale legato ai movimenti di clienti non italiani oppure alla compensazione con altre Borse. Anche nel 2015 avvenne. Solitamente in presenza di trend o rally molto marcati, gli investitori monetizzano prima della scadenza dell’anno. Quest’anno ha dominato l’“effetto Trump”».
Durante lo scorso anno ogni emittente ha registrato delle peculiarità, in base anche alle aree di specializzazione. Per quanto riguarda Spdr, ad esempio, nel 2016 uno dei fenomeni più interessanti è stato il momento favorevole per gli Etf azionari settoriali. Evidentemente gli investitori sono stati molto selettivi e hanno preferito andare a scegliere i settori più attraenti a fronte di listini azionari che possono apparire complessivamente cari.
Le masse a fine 2016 di Etf ed Etc e la raccolta degli strumenti nell’ultimo trimestre e durante l’intero anno