La coppia troppo esposta su azion i non quotate
Io e mio marito siamo vittime della vicenda Popolare di Vicenza e abbiamo investito a vario titolo nel tempo oltre un milione di euro su azioni e su bond subordinati. Abbiamo iniziato a investire circa 35 anni fa, credendo in questo istituto dove mio marito peraltro lavorava fino alla fine di febbraio di quest’anno e che veniva considerato un salvadanaio. Negli scorsi anni non riuscii a vendere le azioni, nonostante mi servisse il controvalore per acquistare un’abitazione e per investire la somma rimanente in altri investimenti che potessero dare una cedola periodica. Purtroppo non avevo fatto nessuna diversificazione dei miei investimenti. Ho investito nella Banca Popolare di Vicenza tutti i miei risparmi di 40 anni di lavoro e pure notevoli risparmi e beni della mia famiglia, dei miei genitori. Quando si approssimò l’entrata in vigore della nuova tassazione sulle rendite finanziarie, mi fu consigliato dalla banca di
affrancare le azioni. Lo feci ricorrendo a tutti i risparmi che avevo. Mi ero basata sulle assicurazioni di una rapida liquidabilità delle azioni fornite dal presidente dell’istituto anche nell’assemblea del 25 aprile 2014. Rimasi senza liquidità perché ritenevo che con la vendita, che mi veniva assicurata come imminente, sarei entrata in possesso di denaro liquido e pertanto avrei potuto soddisfare i miei bisogni. Non fu così. Anche a mio marito era sempre stato assicurato che le azioni erano sicure. Ora gli dicono che doveva saperlo che non era così, ma in questo caso, se vogliamo ribaltare la situazione, allora dei rischi che correva chi acquistava le azioni dovevano saperlo anche tutti gli impiegati che hanno venduto ai risparmiatori le azioni. Invece non era così. Purtroppo la mia salute non va bene. Sono seguita da una psicologa che attribuisce il mio malessere alla perdita finanziaria. Offrono 9 euro per le azioni acquistate entro gli ultimi dieci anni. Per le azioni acquistate precedentemente non offrono nulla. Il denaro non si distrugge così. Dovrebbero vergognarsi. Ora sono pensionata, con una pensione di circa 1.100 euro mensili. Ho pertanto delle difficoltà a intraprendere una causa legale e sto valutando se dare un incarico a un avvocato di un’associazione di consumatori.