Cit Viaggi, se a soccombere è la procedura
L’amministrazione straordinaria perde la causa civile: pagherà?
Secca sconfitta legale per la procedura del gruppo Cit in amministrazione straordinaria. Il commissario Antonio Nuzzo (vedere articolo sopra) che dall’ottobre del 2006 guida la società capogruppo e le sue controllate (o quel che ne resta) aveva propo- sto un’azione di responsabilità per ottenere un risarcimento del danno da 22 ex amministratori e sindaci della Cit Viaggi succedutisi ai vertici della società a partire dal 2002.
Oltre alle persone fisiche la procedura aveva chiesto al Tribunale di Milano di procedere nei confronti dell’allora società di revisione, la Reconta, lamentando il fatto che la perdita integrale del capitale sociale si sarebbe realizzata sin dall’esercizio 2001. La quantificazione del danno era stata stimata dalla procedura in 75.064.000 euro. Sinteticamente la tesi di Nuzzo e dei suoi legali era che, essendosi manifestati i primi segnali di dissesto già a partire da quegli anni, a rendere conto del dissesto avrebbero dovuto essere tutti gli amministratori che da quel periodo si erano avvicendati alla guida della società. Una tesi che però non è stata accolta dai giudici della ex sezione IIX civile (l’attuale Tribunale delle imprese).
I magistrati Vincenzo Perozziello, Marianna Galioto e Guido Vannicelli, infatti, in una lunga e articolata sen- tenza (62 pagine) hanno smontato le argomentazioni della procedura condannandola a rifondere le spese di lite dei convenuti. La somma è complessivamente pari a 984mila euro. Una soluzione certamente differente da quella auspicata dagli organi dell’amministrazione straordinaria che, ragionevolmente certa di un esito positivo del giudizio, non risulta avere accantonato risorse bastevoli a fare fronte alle spese. Tanto che, per riottenere le somme, i 22 ex amministratori e sindaci coinvolti potrebbero essere costretti a insinuarsi al passivo della società e ad accontentarsi di un eventuale riparto. Ora ci si interroga se, a fronte della sentenza sfavorevole, la procedura decida se ricorrere in Appello, oppure se tenterà di ricomporre la lite con i 22 coinvolti cercando di convincerli a soprassedere alla riscossione delle spese di lite.
Magari contraccambiando la cortesia rinunciando a ricorrere al Tribunale di seconda istanza.
— St.E.