Robo advisor: vince il modello ibrido
In Usa Merrill Ly nch e Betterment vanno verso questa direzione con l’integrazione uomo- piattaforma
Il modello di robo-advisor puro inizia a dare i primi segnali di cedimento. Qualche settimana fa Merrill Lynch ha lanciato una nuova piattaforma per i clienti che vogliono investire dai 5mila dollari. Offrirà consulenza su piccoli portafogli ( fee annuali pari allo 0,45%) ma con l’apporto umano, nel senso che sarà un team di specialisti a decidere gli investimenti e non un computer. Dunque, un altro potenziale gigante nel mondo della consulenza online che però, a differenza di altri, combina la potenza della tecnologia con le intuizioni di professionisti degli investimenti. A fine gennaio anche l’americano Betterment, uno degli antesignani nel robo- advisor ha deciso di dare una sterzata al suo modello. Così, accanto a una piattaforma che utilizza solo algoritmi, gli investitori potranno avere a che fare anche con consulenti umani. Questo accade perché le prime verifiche mostrano che alcuni investitori quando devono decidere a chi affidare i propri risparmi vogliono parlare con un essere umano. Dunque, la società americana ha deciso di introdurre altri due nuovi livelli di servizio che si sommano al primo. Si passa da una base di 0,25% di fee allo 0,40% se la pianificazione annuale viene fatta da un team di professionisti ed esperti finanziari autorizzati che controllano i conti durante tutto l’anno. Per questo è richiesto un investimento minimo di 100mila dollari. Poi c’è il livello premium che consente un accesso illimitato a un team di professionisti autorizzati che controllano i conti e danno consigli e pianificazione finanziaria per tutto l’anno. Qui è richiesto un investimento minimo di 250mila dollari e le fee salgono allo 0,50%. Una scelta fatta probabilmente anche per riuscire a portare a casa più ricavi. Secondo lo studio dell’inglese Scm Direct che ha monitorato il settore dei robo advice nel Regno Unito, la media del Regno Unito roboconsulente riceve un reddito di inferiore al costo di acquisizione. E a questi si devono poi aggiungere notevoli costi aziendali annui. La società inglese ha stimato che in media ogni conto per giungere il break even dovrebbe essere investito per quasi 11 anni. Ma il periodo medio di detenzione di un investimento per un cliente di robo advisor è di soli 3 anni. Insomma, nuove strategie stanno per essere messe in atto per rendere profittevole questo modello.
E in Italia? Le poche esperienze di robo advice sono già andate in quella direzione. È il caso di MoneyFarm che utilizza la piattaforma soprattutto per entrare i n contatto con il cliente e profilarlo ma poi gli investimenti in Etf li mettono a segno gestori in carne e ossa. Nella stessa direzione va anche Euclidea ( vedi altro pezzo) mentre si stanno affacciando sul mercato soluzione che, grazie a evoluti algoritmi, cercano di servire il cliente in tutto il suo ciclo di vita. Quindi, dalla pianificazione finanziaria a quella previdenziale e fiscale.