Siae, il monopolio sul DdS non si tocc a
Raccolti 59 milioni Accertamento tecnico sulle linee guida
Il Diritto di Seguito (DdS), cioè il compenso economico che gli artisti vivi e i loro eredi entro i 70 anni dalla morte degli autori ricevono sulla vendite delle opere dal secondo scambio in poi coinvolge 890 professionisti del mercato dell’arte, che rispettano l’obbligo di comunicare e versare il DdS entro i 90 giorni successivi alla transazione. La Siae al 6 febbraio ha censito 2.008 professionisti soggetti sottoposti al DdS , di cui 1.478 gallerie, 86 case d’asta e 444 mercanti d’arte. Dall’entrata in vigore della norma il 9 aprile 2006 (decreto legislativo 13 febbraio 2006, n. 118) ad oggi la Siae ha incassato poco più di 59 milioni di euro, distribuendone l’86%. «La quota residuale ancora da ripartire – spiega Pietro Bernardo, direttore della sezione Olaf di Siae – comprende i compensi dovuti agli artisti non reperiti, per i quali Siae, oltre ad assolvere agli obblighi dipubblicazionesemestraledeinominativi sulla Gazzetta Ufficiale e sul proprio sito,svolgeunacapillareattivitàdiricercaai fini della corretta distribuzione dei compensi incassati». Gli artisti aventi diritto identificati sono 1.417, di cui 970 viventi e 447 scomparsi. Gli artisti/eredi che non hanno ancora provveduto a rivendicare i loro compensi sono 1.258, tra gli artisti scomparsi i cui eredi non sono ancora stati rintracciati ci sono Mario Tozzi, Vincenzo Irolli, Giuseppe Gallizio e Pio Semeghini. In base al secondo comma dell’art.154 della Legge sul diritto d’autore è previsto che i compensi del DdS siano tenuti a disposizione dalla Siae per gli aventi diritto per cinque anni dal momento in cui sono divenuti esigibili. Già dal 30 ottobre 2013 è scaduto il primo termine per la rivendicazione dei compensi per il DdS maturato al 30 settembre 2008 dagli artisti. «I diritti non riscossi vengono destinati al fondo Psmsad (fondo di assistenza e previdenza dei pittori e scultori, musicisti, scrittori ed autori drammatici, ndr), la quota già ripartita ammonta a 813.233,57 € netti» prosegue Bernardo.
A distanza di dieci anni dall’introduzione del DdS, ancora molti artisti e professionisti ne ignorano l’esistenza. «Perciò Siae operaperladiffusionedellasuaconoscenza attraversoun’attentaazionedisensibilizzazione degli operatori, deterrente all’evasione – assicura il direttore Siae. –Pertanto svolge attività sul territorio e partecipa alle fierepiùimportantidelpanoramaitaliano».
Capitolo trasparenza e privacy delle transazioni. «La Siae agisce in osservanza alle disposizioni di legge in materia. L’art. 47 del Regolamento esecutivo della legge stabilisce che entro il primo mese di ciascun trimestre la Società pubblichi i dati relativi alle vendite. In tal modo, oltre ad assolvere ad un specifico obbligo di legge, favorisce la trasparenza delle transazioni e riduce i rischi di fenomeni speculativi del mercato a beneficio della circolazione delle opere» spiega Bernardo.
Sulle vendite di opere poste per la prima volta sul mercato da gallerie che non acquistano e rivendono, ma agiscono in base a mandati senza rappresentanza da parte degli artisti stessi, la Siae ha posto al Mibact un quesito sulle linee guida per la corretta applicazione della legge sul DdS. Che a sua volta ha affidato al Comitato Consultivo per il diritto d’autore un pronunciamento: a che punto siamo? «Circa i lavori della Commissione Speciale istituita in seno al Comitato Consultivo per il diritto d’autore, la relativa fase istruttoria è giunta a conclusione e ci risulta che, una volta terminato un ultimo accertamento tecnico, i lavori potranno ritenersi chiusi» dichiara il direttore della sezione Olaf.
La Siae, che raccoglie il DdS in regime di monopolio, incassa una provvigione, fissata dal Mibact al 18% fino all’8 aprile del 2017edalgiornosuccessivofinoall’8aprile 2018 al 17%. L’entrata in vigore della Direttiva 2014/26/Ue del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi recepita dal disegno di legge di delega al Governo non prevedono espressamente la possibilità d’intervenire sul regime di monopolio legale della Siae, ma l’Agcm auspica una modifica in senso concorrenziale dei principi di delega in corso di approvazione dal Parlamento. «Nella legge delega per il recepimento della Direttiva approvata nell’agosto 2016 che reca dettagliati principi e criteri direttivi per l’adozione da parte del Governo del corrispondente decreto legislativo di attuazione vi è la conferma dell’esclusiva legale attribuita a Siae nell’intermediazionedeidirittid’autoreedell’attuale assetto del sistema liberalizzato dell’intermediazione dei diritti connessi. Le raccomandazionidell’AgcmrivolteaParlamento e Governo sono state valutate, la normativacheneèderivatahaconfermato l’attualità del panorama normativo interno» conclude Bernardo.
— Ma. Pi.