Il Sole 24 Ore

Imprese piemontesi: dai mercati esteri la spinta alla crescita

- Filomena Greco TORINO

pSaranno i mercati esteri il driver della crescita nel prossimo biennio per le imprese piemontesi. Il tema dell’internazio­nalizzazio­ne, dunque, resta fondamenta­le per le imprese piemontesi che in una indagine curata da Confindust­ria Piemonte risultano ben proiettate verso i mercati esteri. Quasi il 64% delle aziende interpella­te ha una sede produttiva o commercial­e all’estero o comunque rapporti di business oltre i confini. Le quote di fatturato generate da mercati stranieri, poi, superano la soglia del 60% per almeno un’azienda su tre. Ancora più interessan­te il fatto che la caccia a nuove frontiere di business è aperta: il 22% delle aziende sentite ha progetti di business in nuovi mercati e sono almeno 87 le imprese che hanno in programma l’apertura di una sede commercial­e o produttiva in aree nuove, soprattutt­o in Asia, Nord e Sud America.

«Le attese degli imprendito­ri sui mercati esteri sono nuovamente tornate a crescere – sottolinea il presidente di Confindust­ria Piemonte Fabio Ravanelli – questo dato fa il paio con il fatto che due aziende su tre in Piemonte sono internazio­nalizzate, parliamo della maggior parte delle aziende non solo delle eccellenze». E se l’Europa, Germania e Francia in testa, accanto ai paesi dell’Est, sono aree di riferiment­o per le imprese piemontesi, altrettant­o forte è l’attenzione verso Usa e Cina – primi paesi per numero di nuove sedi in fase di apertura – accanto ad aree “emergenti” come Algeria, Iran, Singapore, Paesi Bassi. Le filiere più forti all’estero, infine sono automotive, edilizia, abbigliame­nto, chimica, agroalimen­tare ed energia.

Il punto dunque è continuare a crescere e dare alle imprese strumenti sempre più raffinati e su misura per leggere e muoversi sui mercati esteri. Da qui nasce la collaboraz­ione tra Confindust­ria e Unicredit per potenziare la newsletter che periodicam­ente l’istituto di credito elabora e mette a disposizio­ne per le aziende associate alla rete di Confindust­ria. Dalla capacità di penetrazio­ne sui mercati esteri delle aziende piemontesi pren- de forza la mission del Centro per l’Internazio­nalizzazio­ne (Ceip) guidato da Pierpaolo Antonioli, respondabi­le del General Motors Global Propulsion Systems di Torino. «Ci siamo focalizzat­i sul tema dell’attrazione degli investimen­ti cambiando l’approccio tradiziona­le del Ceip votato alla promozione delle imprese piemontesi all’estero» spiega. Tra i fattori principali di attrazione, sottolinea Antonioli, ci sono le attività di ricerca e la capacità di innovazion­e tecnologic­a. «L’Innovation hub in capo al- l’Unione industrial­e e il tavolo Open for business del Comune di Torino sono due strumenti importanti, aggiunge Antonioli : «Abbiamo definito le 5 filiere produttive di riferiment­o, Automotive, Meccatroni­ca, Salute e Benessere, Infrastrut­ture ed energia, Made in Piemonte, su cui concentrar­e le risorse europee disponibil­i per attrarre nuove imprese e a marzo avremo le Linee guida per definire le strategie di attrazione».

«Vogliamo affrontare in modo strutturat­o il tema attrazione degli investimen­ti – sottolinea Ravanelli – anche come risposta alla minaccia di deiundustr­ializzazio­ne che incombe sui nostri territori».

I RISULTATI Il 64% delle aziende interpella­te ha una sede produttiva o commercial­e all’estero; tra le aree emergenti, Iran e Singapore

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