Gentiloni e i patti per le periferie: si parte da Cagliari con 26 milioni
Vola a Cagliari per firmare un piano per le periferie da 26 milioni e, pur consapevole dei venti di incertezza che soffiano violenti sull’Italia, cerca di infondere ottimismo. Nel giorno in cui il suo partito sembra più che mai diviso, Paolo Gentiloni non rinuncia a incoraggiare l’Italia sulla via del pragmatismo che guarda ai progetti e non alle liti interne ai partiti. Questo sembra dire quando, nel capoluogo sardo, esorta 300 giovani liceali ad avere più speranza nel futuro: «Dobbiamo essere tutti un po’ più ottimisti, mi rendo conto che in condizioni di incertezza, angoscia e preoccupazione, questo non è facile, ma non dimentichiamo mai che siamo un Paese di risorse, qualità e capacità straordinarie e se ci impegniamo e collaboriamo con onestà, possiamo avere dei risultati».
Il premier ha poi siglato con il primo cittadino di Cagliari la convenzione sul progetto “Programma straordinario per la riqualificazione urbana e la sicurezza del quartiere di Sant’Avendrace”. «Questa - Ha detto Gentiloni - è la prima di 120 firme che riguardano la riqualificazione di quartieri delle nostre città, sinora sono stati finanziati 24 progetti, gli altri lo saranno nelle prossime settimane. È un investimento in parte pubblico, in parte privato».
Il senso dell’impegno del governo è quello di «evitare la distruzione delle periferie dove invece, come dice Renzo Piano, bisogna fare un’operazione di ricucitura, lavorando su ciò che già esiste, rendendole migliori», ha sottolineato il premier. E poi quello di «accorciare le distanze, diffondere il benessere e la qualità in tutto il nostro territorio. C’è molto bisogno di ridurre gli squilibri, ridurre le diseguaglianze non solo nei punti di eccellenza ma in tutto il nostro Paese».
Insomma, speranza e impegno nei fatti. Nonostante tutto.