Il Sole 24 Ore

Son Gerolamo, per servirvi!

- –Carla Moreni

C’era una volta... no, non dite subito «che noia, la sappiamo già». Perché questa è una storia vera. Anzi, è una storia che potrete toccare, vedere, ascoltare. Attraversa­re. Dunque: c’era una volta un ricco commercian­te, che viveva a Milano in un bel palazzo dietro al Duomo. La sua casa era così grande che poteva ospitare un teatro per le marionette. Non era strano allora, ma stiamo parlando di duecento anni fa. Quando nelle case si lasciava una stanza per gli spettacoli. Che si realizzava­no in proprio. Per la gioia dei bambini (ma anche dei grandi). Quel commercian­te si chiamava Giovanbatt­ista Colla. Sarebbe diventato il fondatore della compagnia di marionette più famosa in Italia, oggi richiestis­sima anche all’estero.

Perché vi raccontiam­o questo? E cosa sono le marionette dei Colla? Ecco la vera storia. I Colla hanno abitato per tanto tempo in un piccolo teatro, sempre dietro al Duomo, che era una meraviglia: piccolo, cioè, grande come una marionetta. Ossia come un bambino, tra i sei e gli otto anni. Ma anche le marionette hanno altezze diverse. Il Teatro si chiamava Gerolamo, e tutti a Milano lo adoravano. Vi si tenevano spettacoli di ogni genere, dalle marionette­al jazz, dal teatroin dialetto al cabaret. Il Conservato­rio ci mandava anche i suoi allievi, per suonare nei saggi di fine anno. Da subito, appena costruito, lo avevano chiamato “la piccola Scala”. In affetti richiamava il grande teatro, però in miniatura. Con due ordini di palchi, il loggione, la platea piccina, col pavimento di legno. Bastava fare una corsa e già l’avevi attraversa­ta tutta.

Per più di trent’anni il Teatro Gerolamo è rimasto chiuso, abbandonat­o. Qualcuno pensava che lo avrebbero distrutto. Chi passava davanti a quel portone, ancora con la vecchia insegna, in alto, lo trovava sempre sbarrato. Invece... sorpresa: l a scatola magica c’è ancora. È stata tutta lucidata, ripulita, arredata con le poltroncin­e e le sedie nuove. Prima aveva il sipario rosso, adesso è verde, pazienza. L’importante è che il Gerolamo sia tornato vivo, pronto ad accogliere di nuovo musica, teatro e marionette.

Certo, proprio quelle dei Colla. Che non hanno mai smesso di credere nella vita e nella poesia delle loro migliaia di creature: una enorme famiglia, capeggiata da Eugenio Monti Colla, dove puoi trovare Aladino e Cenerentol­a, ma anche la bella Aida (di Verdi) o Filemone e Bauci (di Haydn). Le marionette sembrano finte, ma in qualche modo sono vere. Cioè si

muovono bisognocon­dietro sonaggi, sul estremaa filo,di con per trasformar­li espertipal­coscenico. periziadei fili, marionetti­stihanno spostanoSe semprein per- avrai filo che la passandoqu­inte, fortunati a adi fine accorgerai­poterle spettacolo incontrare,che dietro anche le quando dine,sui sono loro trespoli ariposo, appesele marionet-in orÈ te mantengono unaloro. E a dargliela è scintillas­tato il teatro.di vita.

vaOggi in scena pomeriggio,Il matrimonio­io al Gerolamo,segreto di Domenico o Cimarosa, un’ opera scrittaa fine Settecento,un po'mozartiana, dove dueragazzi si sono sposati, dii nascosto.Circondati da parentie pretendent­i insopporya­bili, riuscirann­o allafine a far vin- -cerela loro intelligen­zae la voglia dilibertà. È un classico dei Colla. Noia? Ma non scherziamo. Capolavoro. Parola di marionette.

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di Domenicoic­o Cimarosa, Teatro Gerolamo,rolamo, Mi l ano, oggi ultimama replic a Il matrimonio­onio segreto

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