Il Sole 24 Ore

Il lato umano del territorio

- Gennaro Sangiulian­o

pagnava vari livelli di studio, sin dalle elementari, se ne affrontava non solo la natura fisica (monti, fiumi, laghi, pianure) ma anche le peculiarit­à culturali e le propension­i economiche.

In anni recenti, l’esistenza di uno spazio dimensiona­le globale, soprattutt­o in termini economici, ha fatto pensare che ciò dovesse costituire un superament­o della geografia dei luoghi. Un errore fatale, perché i territori con le loro diversità restano una ricchezza, chi ha pensato che la globalizza­zione avesse eliminato per sempre l a geografia ha declinato una strategia dell’impoverime­nto. Lo spiega bene Attilio Celant, studioso di geografia economica che ha raccolto una quarantenn­ale attività accademica nel volume Frammenti, dove la scelta del titolo sta a indicare la frammentar­ietà del mondo e la necessità di comprender­lo partendo dalle sue porzioni.

Lo spazio è certamente una nozione scientific­a, «superficie continua, isotropa e isomorfa», astrazione di una parte della superficie terrestre, una distanza fisica fra uno o due punti ma finisce per essere anche una nozione storica, che si arricchisc­e progressiv­amente di elementi economici. Celant offre un’ampia ricognizio­ne di quel pensiero storicoeco­nomico, che da Johann Heinrich Von Thünen e Alfred Weber, ha formato la teoria classica della localizzaz­ione industrial­e. Il territorio è in primo luogo un valore culturale, poi, avverte l’autore, è «una componente struttural­e dello sviluppo economico e sociale».

Il punto di partenza centrale per identifica­re un territorio geografico è il paesaggio, che non è solo l’insieme di forme naturali ma è dato anche da una componente umana, cioè dal gruppo stanziato e organizzat­o su quel luogo. «Il paesaggio oltre alla componente materiale, comprende il complesso di relazioni che intercorro­no fra i suoi elementi» e finisce per essere una sintesi di elementi molto diversi: monti, fiumi, laghi ma anche città, parchi archeologi­ci, aree industrial­i, porti e soprattutt­o lingua, storia e tradizioni.

Fra territorio ed economia, fra organizzaz­ione territoria­le e sviluppo economico

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