DOMANDE & RISPOSTE
Che cosa sono i fondi pensione negoziali?
Il fondo pensione negoziale è una forma pensionistica complementare istituita mediante la contrattazione collettiva di settore, di azienda o di un'area geografica circoscritta, tra i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro. È quindi un tipo di programma destinato solo a particolari gruppi di persone. Può infatti aderirvi il lavoratore appartenente al settore, all'azienda o alla specifica area geografica cui il fondo pensione si riferisce.
Che cos’è un fondo pensione aperto?
Il fondo pensione aperto è una forma pensionistica complementare istituita da banche, società di intermediazione mobiliare, società di gestione del risparmio e compagnie di assicurazione. Tali programmi sono destinati a lavoratori dipendenti e autonomi. L'adesione può avvenire in forma collettiva o individuale.
Che cos'è un PIP e chi può aderire?
Un PIP (Piano Individuale Pensionistico) è una tipologia di fondo pensione offerta dalle compagnie di assicurazione. Solitamente a tali programmi i lavoratori aderiscono in forma individuale.
Dieci anni fa ho scelto di non destinare il mio Tfr a un fondo pensione. Posso farlo ora?
Si. La scelta di mantenere il Tfr presso l'azienda può esser revocata in qualsiasi momento per aderire ad una forma pensionistica complementare.
Appartengo a una categoria che non ha istituito un Fondo pensione negoziale. L'eventuale adesione a un Fondo aperto mi consente di beneficiare del contributo del mio datore di lavoro?
No. Il lavoratore potrà beneficiare del contributo dell'azienda esclusivamente in presenza di specifici accordi aziendali.
Ho aderito tempo fa al fondo pensione di categoria ma non sono soddisfatto dei rendimenti: posso tornare a versare il mio Tfr in azienda (o allo Stato per imprese con oltre 50 dipendenti)?
No, la decisione di trasferire il Tfr ad un fondo pensione è irrevocabile, sia con riferimento al Tfr pregresso che a quello di futura maturazione.
Non sono soddisfatto del mio fondo pensione, cui ho aderito dieci anni fa: posso trasferire la mia posizione altrove?
Certo, purché siano stati maturati almeno due anni di anzianità contributiva nell'ambito del fondo pensione.
Ogni quanto posso cambiare la linea di investimento del mio fondo pensione?
Le modalità con le quali l'iscritto può variare la linea di investimento sono disciplinate dai documenti istitutivi del fondo pensione prescelto. In genere tale operazione può essere effettuata con frequenza annuale. Alcuni fondi pensione consentono di aderire contemporaneamente a più linee di investimento. Talvolta è possibile versare il Tfr in un comparto ed i contributi propri ed eventuali del datore in un
altro.
È deducibile fiscalmente fino a 5.164,57 euro l'anno solo il contributo volontario o anche quello datoriale e il Tfr?
Il limite del 5.146,57 euro annui è applicato esclusivamente alla somma dei contributi aziendali e del lavoratore. Il Tfr è destinato al fondo pensione sempre in piena deducibilità fiscale.
Le anticipazioni che posso chiedere da un fondo pensione sono le stesse che posso chiedere all'azienda cui destino il mio Tfr?
No. Le anticipazioni che si possono richiedere al fondo pensione sono più estensive di quelle che si possono richiedere al datore di lavoro per importo, motivazioni e modalità. L'importo che si può richiedere al fondo pensione è pari al 75% della posizione previdenziale maturata, invece nel caso di Tfr in azienda può essere pari al massimo al 70% del montante accumulato. Inoltre al fondo pensione l'anticipazione può esser richiesta oltre che per spese sanitarie e prima casa, anche per “ulteriori esigenze”, seppure nel limite del 30% della posizione maturata. Quanto alle modalità infine: al fondo pensione possono esser richieste più anticipazioni nel corso dell'attività lavorativa, invece all'azienda dovrebbe esser richiesta esclusivamente un'unica anticipazione.
Sotto il profilo fiscale è più conveniente versare il Tfr al fondo pensione o mantenerlo in azienda?
È più conveniente versare il Tfr al fondo pensione. Il Tfr lasciato in azienda, al momento della liquidazione al dipendente, è tassato con un'aliquota IRPEF pari alla media degli ultimi 5 anni, che al minimo sarà pari al 23%. Il Tfr versato ad un fondo pensione invece prevede una tassazione dei contributi al massimo pari al 15% ridotta dello 0,3% per ogni anno di iscrizione successivo al quindicesimo. La tassazione diminuisce quindi in base all'anzianità di iscrizione al fondo pensione, fino a raggiungere una tassazione minima finale del 9%.
Una volta smesso di lavorare sono costretto a incassare una rendita dal mio fondo pensione oppure posso incassare il montante accumulato in forma di capitale?
Il fondo pensione prevede l'erogazione della prestazione sotto forma di rendita. L’aderente può però richiedere al massimo il 50% del montante accumulato sotto forma di capitale. I cosiddetti “vecchi iscritti”, ovvero gli aderenti ad un fondo pensione preesistente al 23 aprile 1993, e coloro che maturerebbero delle prestazioni previdenziali particolarmente contenute, possono richiedere il 100% della posizione previdenziale in capitale.
Che cosa succede ai miei versamenti se il fondo pensione fallisce?
I fondi pensione non possono fallire. La normativa di settore prevede esclusivamente l'amministrazione straordinaria e la liquidazione coatta amministrativa, con esclusione del fallimento. La vigilanza sul settore è esercitata dalla Covip, che garantisce la sana e prudente gestione dei fondi.
RISPOSTE A CURA DI
Flora Mastromarino