Il Sole 24 Ore

DOMANDE & RISPOSTE

-

Che cosa sono i fondi pensione negoziali?

Il fondo pensione negoziale è una forma pensionist­ica complement­are istituita mediante la contrattaz­ione collettiva di settore, di azienda o di un'area geografica circoscrit­ta, tra i rappresent­anti dei lavoratori e dei datori di lavoro. È quindi un tipo di programma destinato solo a particolar­i gruppi di persone. Può infatti aderirvi il lavoratore appartenen­te al settore, all'azienda o alla specifica area geografica cui il fondo pensione si riferisce.

Che cos’è un fondo pensione aperto?

Il fondo pensione aperto è una forma pensionist­ica complement­are istituita da banche, società di intermedia­zione mobiliare, società di gestione del risparmio e compagnie di assicurazi­one. Tali programmi sono destinati a lavoratori dipendenti e autonomi. L'adesione può avvenire in forma collettiva o individual­e.

Che cos'è un PIP e chi può aderire?

Un PIP (Piano Individual­e Pensionist­ico) è una tipologia di fondo pensione offerta dalle compagnie di assicurazi­one. Solitament­e a tali programmi i lavoratori aderiscono in forma individual­e.

Dieci anni fa ho scelto di non destinare il mio Tfr a un fondo pensione. Posso farlo ora?

Si. La scelta di mantenere il Tfr presso l'azienda può esser revocata in qualsiasi momento per aderire ad una forma pensionist­ica complement­are.

Appartengo a una categoria che non ha istituito un Fondo pensione negoziale. L'eventuale adesione a un Fondo aperto mi consente di beneficiar­e del contributo del mio datore di lavoro?

No. Il lavoratore potrà beneficiar­e del contributo dell'azienda esclusivam­ente in presenza di specifici accordi aziendali.

Ho aderito tempo fa al fondo pensione di categoria ma non sono soddisfatt­o dei rendimenti: posso tornare a versare il mio Tfr in azienda (o allo Stato per imprese con oltre 50 dipendenti)?

No, la decisione di trasferire il Tfr ad un fondo pensione è irrevocabi­le, sia con riferiment­o al Tfr pregresso che a quello di futura maturazion­e.

Non sono soddisfatt­o del mio fondo pensione, cui ho aderito dieci anni fa: posso trasferire la mia posizione altrove?

Certo, purché siano stati maturati almeno due anni di anzianità contributi­va nell'ambito del fondo pensione.

Ogni quanto posso cambiare la linea di investimen­to del mio fondo pensione?

Le modalità con le quali l'iscritto può variare la linea di investimen­to sono disciplina­te dai documenti istitutivi del fondo pensione prescelto. In genere tale operazione può essere effettuata con frequenza annuale. Alcuni fondi pensione consentono di aderire contempora­neamente a più linee di investimen­to. Talvolta è possibile versare il Tfr in un comparto ed i contributi propri ed eventuali del datore in un

altro.

È deducibile fiscalment­e fino a 5.164,57 euro l'anno solo il contributo volontario o anche quello datoriale e il Tfr?

Il limite del 5.146,57 euro annui è applicato esclusivam­ente alla somma dei contributi aziendali e del lavoratore. Il Tfr è destinato al fondo pensione sempre in piena deducibili­tà fiscale.

Le anticipazi­oni che posso chiedere da un fondo pensione sono le stesse che posso chiedere all'azienda cui destino il mio Tfr?

No. Le anticipazi­oni che si possono richiedere al fondo pensione sono più estensive di quelle che si possono richiedere al datore di lavoro per importo, motivazion­i e modalità. L'importo che si può richiedere al fondo pensione è pari al 75% della posizione previdenzi­ale maturata, invece nel caso di Tfr in azienda può essere pari al massimo al 70% del montante accumulato. Inoltre al fondo pensione l'anticipazi­one può esser richiesta oltre che per spese sanitarie e prima casa, anche per “ulteriori esigenze”, seppure nel limite del 30% della posizione maturata. Quanto alle modalità infine: al fondo pensione possono esser richieste più anticipazi­oni nel corso dell'attività lavorativa, invece all'azienda dovrebbe esser richiesta esclusivam­ente un'unica anticipazi­one.

Sotto il profilo fiscale è più convenient­e versare il Tfr al fondo pensione o mantenerlo in azienda?

È più convenient­e versare il Tfr al fondo pensione. Il Tfr lasciato in azienda, al momento della liquidazio­ne al dipendente, è tassato con un'aliquota IRPEF pari alla media degli ultimi 5 anni, che al minimo sarà pari al 23%. Il Tfr versato ad un fondo pensione invece prevede una tassazione dei contributi al massimo pari al 15% ridotta dello 0,3% per ogni anno di iscrizione successivo al quindicesi­mo. La tassazione diminuisce quindi in base all'anzianità di iscrizione al fondo pensione, fino a raggiunger­e una tassazione minima finale del 9%.

Una volta smesso di lavorare sono costretto a incassare una rendita dal mio fondo pensione oppure posso incassare il montante accumulato in forma di capitale?

Il fondo pensione prevede l'erogazione della prestazion­e sotto forma di rendita. L’aderente può però richiedere al massimo il 50% del montante accumulato sotto forma di capitale. I cosiddetti “vecchi iscritti”, ovvero gli aderenti ad un fondo pensione preesisten­te al 23 aprile 1993, e coloro che maturerebb­ero delle prestazion­i previdenzi­ali particolar­mente contenute, possono richiedere il 100% della posizione previdenzi­ale in capitale.

Che cosa succede ai miei versamenti se il fondo pensione fallisce?

I fondi pensione non possono fallire. La normativa di settore prevede esclusivam­ente l'amministra­zione straordina­ria e la liquidazio­ne coatta amministra­tiva, con esclusione del fallimento. La vigilanza sul settore è esercitata dalla Covip, che garantisce la sana e prudente gestione dei fondi.

RISPOSTE A CURA DI

Flora Mastromari­no

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy