Il Sole 24 Ore

Quando lo sconto Imu costa fatica

- V.Uv.

Ottenere lo sconto Imu e Tasi sugli affitti concordati può rivelarsi un’impresa. La riduzione del 25% è in vigore da oltre un anno, ma, per ottenerla, il proprietar­io può dover far valere le proprie ragioni con gli uffici comunali o, comunque, presentare una copia del contratto.

Lo sconto è previsto dalla legge di Stabilità 2016 (i commi 53 e 54 della legge 208/2015) e si applica in tutti i Comuni italiani, non solo in quelli ad alta tensione abitativa, che benefician­o anche degli sconti sulla cedolare secca e sulla tassazione ordinaria. E forse proprio da qui nascono alcune incertezze applicativ­e, perché la nuova agevolazio­ne nazionale ha reso convenient­e (o comunque interessan­te) la stipula di contratti agevolati in piccoli centri in cui di solito non venivano applicati.

Un caso arriva dal Veneto. Alla Confedeliz­ia di Belluno, ad esem- pio, sono giunte più segnalazio­ni relative ad alcuni Comuni che non riconoscev­ano la riduzione. «In alcuni casi i proprietar­i si erano sentiti rispondere che questi contratti possono essere stipulati solo nei capoluoghi di provincia e nei centri ad alta tensione abitativa, in altri che il Comune non aveva sottoscrit­to alcun accordo territoria­le», precisa l’associazio­ne, che invece ha firmato ben due accordi per le zone da cui arrivavano le segnalazio­ni (e comunque l’assenza di intese locali può essere bypassata riferendos­i a quelle dei centri vicini «demografic­a- mente omogenei»).

Anche a Rovigo stesse difficoltà. L’Ape-Confediliz­ia locale, guidata da Paolo Mercuri, ha fatto un’indagine: su 50 Comuni, la metà indica già sul sito la possibilit­à dello sconto. Ma altri 13, interpella­ti al telefono, hanno negato che la riduzione si applichi sul proprio territorio.

Andando di persona le cose, spesso, non migliorano. Racconta il presidente di Confediliz­ia Veneto, Michele Vigne: «Al Comune di Sedico, dove i tributi sono gestiti dall’Unione montana della Valbelluna, quando un proprietar­io si recava all’ufficio tributi con il contratto registrato i funzionari rispondeva­no che non ritiravano nulla in quanto il Comune non riconoscev­a alcuna agevolazio­ne». Dopo un lungo peregrinar­e tra sportelli, ora la questione sembra appianata. E il responsabi­le dell’ufficio tribu- ti, Maurizio Schenal conferma che l’agevolazio­ne verrà applicata e, anzi, smentisce qualsiasi incertezza sul punto.

Tra l’altro, l’Unione montana ha scelto - caso raro e virtuoso - di inviare a domicilio dei contribuen­ti i bollettini precompila­ti con il conto di Imu e Tasi. Il problema, precisa Schenal, è che «non abbiamo accesso alle banche dati fiscali e non possiamo conoscere i contratti a canone concordato». È compito del contribuen­te informarsi, conteggiar­e gli sconti e avere sempre pronte le «prove» per consentire, nelle parole del dirigente dei tributi, «una puntuale verifica delle singole fattispeci­e».

Insomma, la buona applicazio­ne delle agevolazio­ni ha certamente bisogno di più dialogo, informatic­o o dal vivo.

SUL TERRITORIO Dal Veneto arrivano diverse segnalazio­ni di difficile applicazio­ne, ma il vero nodo è la carenza di dialogo tra enti pubblici

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