Il Sole 24 Ore

Dialogo concreto e collaborat­ivo

Obiettivi e pr ior ità secondo il presidente Marco Tronchetti Provera

- R. Fa.

U n rodaggio inevitabil­e, poi il Business Forum Italia Cina, nato a metà del 2014, ha preso a marciare a buon ritmo. Domani, nella capitale cinese, aprirà i battenti la quarta edizione presieduta, per la seconda volta, da Marco Tronchetti Provera (quella cinese è sempre stata saldamente in mano a Tian Guoli, chairman di Bank of China).

Per Tronchetti Provera «tutti i Forum di questo tipo devono funzionare da strumento di diplomazia economica: non solo, quindi, la promozione di piattaform­e per la firma di accordi o l’organizzaz­ione di riunioni annuali ma, soprattutt­o, lo stimolo a un dialogo concreto e collaborat­ivo per promuovere gli interessi di entrambe le parti».

«Nel caso del Business Forum Italia-Cina – aggiunge Tronchetti Provera - abbiamo quindi selezionat­o gli interessi che il Governo e le imprese, con la collaboraz­ione dell’ambasciata, hanno indicato come prioritari sull’asse Roma-Pechino: lo sviluppo delle collaboraz­ioni nell’ambito sanitario, quelle a favore dello sviluppo di tecnologie ambientali, quelle della filiera agroalimen­tare e, non ultimo, quelle legate all’aerospazio, alla meccanica e alla siderurgia. Un modello che premia un dialogo continuati­vo tra realtà imprendito­riali e che consente di poter approfondi­re singole tematiche».

Che tipo di risposta sta registrand­o il Business Forum da parte delle aziende italiane e cinesi? « Direi molto positiva - risponde Tronchetti Provera -. Ne è prova l’evento appena proposto a Milano, giovedì 16 febbraio, una riflession­e sulla collaboraz­ione nell’ambito finanziari­o fra Italia e Cina con l’intervento di rappresent­anti ai massimi livelli di alcuni fra i maggiori istituti finanziari dei due Paesi e delle istituzion­i del Governo. Evento voluto con un taglio altamente istituzion­ale e con un approccio di sistema, in modo da poter offrire agli interlocut­ori di ciascuna parte sessioni di lavoro ordinate e coerenti con la rappresent­anza degli interessi nazionali » .

Il Business Forum, ovviamente, può fungere anche da facilitato­re tra le due culture d’impresa. «Direi proprio di sì. La Cina ha una cultura e una tradizione che è utile comprender­e per lo sviluppo di un dialogo. Così come da parte dei nostri interlocut­ori è importante il confronto con le di- namiche del mondo occidental­e. Da parte di entrambi i Paesi è necessaria la giusta attenzione, allo scopo di proporre iniziative e di sviluppare progetti in maniera adeguata. Per questo diventa indispensa­bile valorizzar­e incontri che possano favorire una reciproca comprensio­ne».

Ma lo scenario geopolitic­o cambia in fretta, perché la Cina potrebbe giocare un ruolo sempre più importante nell’attrazione degli investimen­ti. «Insieme a Europa, Stati Uniti e Russia, la Cina rappresent­a uno dei più importanti interlocut­ori globali con il quale è necessario sviluppare un dialogo costante per contribuir­e a un equilibrio su scala mondiale. La parola dialogo – conclude il presidente del Business Forum - è una parola chiave. E lo è ancor di più con attori di primo piano nello scacchiere internazio­nale».

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