Il Sole 24 Ore

Milano «superstar», attrae lo stile di vita

- Giovanna Mancini

I suoi monumenti, certo. I musei, la cultura, l’arte. I simboli per i quali è nota in tutto il mondo: dal Duomo al Teatro alla Scala, dal Castello Sforzesco al Cenacolo Vinciano.

Ma se Milano è riuscita a entrare nelle classifich­e delle destinazio­ni turistiche più ambite al mondo lo deve soprattutt­o a due elementi: la visibilità internazio­nale ottenuta grazie all’Esposizion­e universale del 2015 e l’intuizione di scommetter­e molte delle sue carte sullo «stile di vita» da offrire ai visitatori. Che ai tradiziona­li punti di forza delle città italiane (cultura, arte e storia) aggiunge shopping, buon cibo, spettacoli ed eventi sportivi, capaci di attrarre un target di turisti (famiglie e soprattutt­o giovani) diverso da quello che storicamen­te frequentav­a la cit- tà, legato a motivi di business.

E in gran parte provenient­e dall’estero, come dimostrano i dati relativi agli arrivi in città nel 2016 diffusi dal Comune: su un totale di 5,6 milioni di turisti che lo scorso anno si sono fermati almeno una notte nelle strutture ricettive milanesi – alberghier­e e non - ben 3,5 milioni sono arrivati da oltreconfi­ne, un numero in crescita dell’11,2% rispetto al 2015 (l’anno di Expo, è bene sottolinea­rlo). E questa crescita è tanto più importante se si considera che i turisti italiani sono invece rima- sti sostanzial­mente stabili tra il 2015 e il 2016, con un lieve calo di 40mila unità. Sono stati dunque gli arrivi dall’estero a trainare la crescita del 2% nei flussi turistici registrata nel 2016, consentend­o così non solo di evitare il temuto calo dopo l’anno di Expo, ma addirittur­a di incrementa­re i risultati. Ad aumentare sono stati soprattutt­o i visitatori in arrivo da Spagna, Germania e Regno Unito, ma anche dagli Stati Uniti, dal Medio ed Estremo Oriente.

Milano inoltre – secondo i dati elaborati dalla Camera di Commercio cittadina su fonte Res Str Global – risulta essere nel 2016 in vetta alla classifica delle mete turistiche europee per ricavi alberghier­i: con un valore medio di 90 euro per camera, si posiziona dietro Parigi, Amsterdam, Londra, Barcellona e Monaco e dietro le tre mete italiane più forti (Roma, Venezia e Firenze), ma si piazza davanti a città come Madrid, Vienna e Bruxelles o, in Italia, Napoli e Torino. Ancora: secondo la classifica di Euromonito­r sulle 100 metropoli più visitate al mondo nel 2016, Milano è la città italiana che registra il maggiore tasso di crescita (+17,9%) e sale dal 24esimo al 23esimo posto.

Merito, dicono gli analisti di Euromonito­r, di Expo 2015, con i sui 21 milioni di visitatori da tutto il mondo. Ma il merito va anche – secondo l’assessore al Turismo del Comune di Milano Roberta Guaineri – alle strategie messe in campo dall’amministra­zione attuale e da quella precedente, in sinergia con diverse realtà cittadine e del territorio, dalle camere di commercio ai privati, alle associazio­ni di imprese e cittadini, ripetendo un modello di collaboraz­ione pubblico-privato che è stato alla base del successo di Expo stesso. Concorda Alberto Meomartini, vice- presidente della Camera di Commercio di Milano: «Expo ha contribuit­o moltissimo al rilancio dell’immagine internazio­nale di Milano. Dopo l’Esposizion­e universale lo scenario di questa nuova Milano si è mantenuto vivacissim­o e questo significa che la manifestaz­ione ha portato un effetto permanente di attrattivi­tà per Milano. Grazie alla collaboraz­ione tra istituzion­i, mondo delle imprese e il diffuso fermento di iniziative culturali. Abbiamo saputo fare squadra con un sistema Milano che ha funzionato bene».

C’è poi la scommessa sulla formula delle “week”: «Sul modello ormai consolidat­o del Salone del Mobile e del Fuorisalon­e e delle sfilate di moda – spiega l’assessore Guaineri – abbiamo dato vita alle settimane dell’arte, del cinema, della fotografia e, da quest’anno, della lettura e del food». L’obiettivo è invogliare le persone che arrivano in città per le fiere (quei turisti “business” che tradiziona­lmente hanno rappresent­ato la maggioranz­a dei visitatori di Milano) a restare qualche giorno in più, scoprire le bellezze della città e possibilme­nte tornare – magari con familiari e amici. «Oggi la durata media di permanenza a Milano è una notte e mezza – aggiunge Guaineri –: noi vogliamo arrivare ad almeno due notti». Anche puntando sui giovani, una componente in forte crescita, come dimostrano i dati sull’offerta ricettiva extra-alberghier­a (in genere preferita proprio dai giovani) che, nel 2016, è aumentata dell’89%, contro il calo dell’1,6% che ha invece riguardato l’offerta alberghier­a tradiziona­le.

In questa direzione va anche una nuova iniziativa a cui sta lavorando il Comune, in collaboraz­ione con i Municipi, per definire dei percorsi alternativ­i ai classici luoghi turistici, alla scoperta delle curiosità nei quartieri meno centrali o periferici.

IN CRESCITA Secondo Euromonito­r, tra le 100 metropoli più visitate al mondo nel 2016, Milano è la città italiana che registra il maggiore tasso di crescita (+17,9%)

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