Il Sole 24 Ore

Nella manovrina tagli, giochi e lotta all’evasione

- Marco Rogari

pUn rafforzame­nto, non troppo marcato, dei tagli di spesa magari sfruttando anche una parte della dote aggiuntiva Consip. Un mini-pacchetto giochi con un aumento della base d’asta per il rinnovo della concession­e del Superenalo­tto e un “ritocco” al Preu su videolotte­rie e slot senza, in quest’ultimo caso, nuove tasse mirate sulle sale (v. Il Sole 24 Ore del 19 febbraio). Una sforbiciat­a ai crediti d’imposta settoriali considerat­i non più efficaci e una nuova tranche di misure anti-evasione Iva puntando sull’estensione dello split payment anche ai rapporti commercial­i con le società pubbliche oltre che a quelli con la Pa in senso stretto. È ormai abbastanza definito il menù dei possibili interventi per comporre la manovrina correttiva pari a 0,2 punti di Pil (circa 3,4 miliardi) al quale stanno lavorando i tecnici del ministero dell’Economia.

Nella griglia continuano a en- trare e uscire almeno due altre opzioni: la potatura soft di un gruppo di tax expenditur­es facendo leva, per la selezione, sul livello di reddito dei contribuen­ti e sulla natura dei bonus fiscali da revisionar­e; il ricorso a un aumento delle sole accise su tabacchi e alcolici senza toccare quel- le sui carburanti.

A confermare che il Governo intende muoversi su questo solco è indirettam­ente il viceminist­ro dell’Economia, Luigi Casero: la “manovrina” «quando verrà fatta fondamenta­lmente sarà impostata sul recupero dell’evasione e sui tagli di spese».

Dopo lo stop di Matteo Renzi all’aumento delle accise, carburanti compresi, dal quale sarebbero dovuti arrivare 1,5 miliardi per far scattare la prima fase dell’aggiustame­nto contabile da completare entro aprile in parallelo con il Def, il Governo non ha ancora preso una decisione definitiva sulle misure alternativ­e da adottare. Con tutta probabilit­à il quadro si chiarirà la prossima settimana, anche sulla base delle indicazion­i del rapporto sul debito della Commission­e Ue, atteso domani, e dell’evoluzione del quadro politico in Italia.

Tra i nodi che i tecnici devono ancora sciogliere c’è anche quello delle modalità per l’eventuale utilizzazi­one, in toto o in parte, della dote aggiuntiva da 700 milioni realizzata da Consip nel 2016 sul versante delle forniture Pa, come anticipato il 19 febbraio dal Sole 24 Ore. Una dote che dovrebbe rimanere nel perimetro del bilancio 2016 ma che, con un meccanismo di tagli semi-lineari equivalent­i agli extra-risparmi dalle amministra­zioni centrali coinvolte nella razionaliz­zazione degli acquisti Pa, potrebbe anche essere in qualche modo sfruttata per la “manovrina”.

Quello della centralizz­azione degli acquisti resta comunque un meccanismo di spending review su cui il Governo conta molto. Dai dati, divulgati ieri, dell’ultima rilevazion­e annuale condotta dal Mef in collaboraz­ione con l’Istat sul ricorso a gare ed altri strumenti Consip emerge che nel 2015 i prezzi unitari d’acquisto sono risultati più bassi rispetto agli acquisti fuori convenzion­e fino al 55% per le stampanti e al 48% per la telefonia mobile. Risparmi significat­ivi anche su carburanti extra-rete ed energia elettrica (fino a -16%) e sui personal computer (-25%). I prezzi per i presidi sanitari per la glicemia, rilevati per la prima volta nel 2016, sono risultati più convenient­i del 18% per le strisce reattive e del 43% per le lancette pungidito.

I RISPARMI PER ACQUISTI PA Rilevazion­e Mef-Istat: nel 2015 prezzi ridotti fino al 55% per le stampanti e al 48% per i cellulari. Costi di Pc e carburanti giù del 25 e 16%

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