L’Italia cresce nei giga-yacht
Rivincita dei cantier i tr icolor i un tempo giudicati meno affidabili per i tempi di consegna I costruttori italiani superano i tedeschi e tallonano l’Olanda
L’Italia ha iniziato il sorpasso dei competitor mondiali nel settore dei giga-yacht, cioè le barche con una lunghezza dai 50 metri in su. Si tratta di un comparto in grande espansione dove finora predominavano i cantieri olandesi e tedeschi. Ora però i costruttori tricolori si stanno imponendo sul mercato: hanno superato la Germania, e tallonano l’Olanda. Un risultato importante che può garantire uno scatto in avanti alla cantieristica italiana da diporto, che ha già la leadership mondiale nel settore dei grandi yacht (da 24 metri in su) ma che, nelle giga barche, finora era penalizzata da una fama, diffusa a livello internazionale, di scarsa affidabilità sotto il profilo del rispetto dei tempi di consegna e delle garanzie finanziarie.
A mettere in evidenza i risultati dell’Italia sono le classifiche di costruttori stilate da Superyacht iQ (che fa capo alla rivista Superyacht Times) e dalla testata Showboats International. Classifiche che divergono leggermente nei numeri (si basano infatti su da- ti che i cantieri tendono a tenere riservati) ma che nella sostanza indicano la medesima tendenza.
Secondo Super Yacht iQ, per quanto riguarda le consegne 2017 di unità da 50 metri in su, sia a vela che a motore, l’Olanda è al primo posto con 16 barche, per un totale di 1.112 metri di lunghezza e una media di 70 metri a scafo. Subito dietro viene l’Italia, con 12 yacht per 660 metri e una media di 55 metri a unità. La Germania è al terzo posto con 7 barche per una lunghezza complessiva di 734 metri e una media di ben 105 metri a scafo. Seguono la Turchia con 6 yacht, 367 metri totali e 61 per scafo, e gli Usa con 3 barche, 153 metri complessivi e la media di 51 metri a yacht. Infine gli altri costruttori mondiali insieme totalizzano 6 barche in consegna nel 2017 per 453 metri totali e 75 a scafo.
Secondo il global orderbook di Showboats (che però si basa solo sulle dichiarazioni dei cantieri) le posizioni tra Olanda e Italia sono anche più vicine: 12 unità da 50 metri in su per gli olandesi e 11 per gli italiani. Segue la Germania con 6 barche, la Turchia con 4 e gli Usa con 1 yacht. Anche Edoardo Ratto, general manager di Tankoa, specializzato in giga-yacht, è convinto della rimonta italiana in atto. Il cantiere ha consegnato un 70 metri, il Suerte, nel 2015, e ora si appresta varare, in marzo, il 50 metri Vertige e a consegnarlo all’armatore francese entro aprile. Al contempo il cantiere genovese sta costruendo un 71 metri, il cui varo è previsto per il 2018.
Per quanto attiene all’Italia e ai giga-yacht, dice Ratto, «è vero che in passato alcuni cantieri italiani hanno consegnato in ritardo, mancando di precisione rispetto ai competitor olandesi e tedeschi, tuttavia l’Italia ha sempre garanti- to una grande elasticità: la capacità di andare incontro alle richieste del clienti durante la lavorazione, con un prezzo inferiore di Germania e Olanda. È logico che questo possa portare a un allungamento del tempo di consegna». Tuttavia, prosegue Ratto, «Tankoa e gli altri cantieri italiani specializzati in giga-yacht hanno lavorato sui tempi di consegna e ora il problema si sta superando. Lo dimostrano le classifiche mondiali e gli ordini che stanno arrivando a in Italia, ad esempio a Benetti. E questo sempre con prezzi del 20% circa inferiori ai competitor nordeuropei». Un punto ancora da risolvere, invece, conclude Ratto, «è quello dell’instabilità politica e finanziaria del Paese, che si riflette sulle garanzie che le banche italiane danno agli armatori, su progetti che oscillano tra 30 e 100 milioni, in caso di default del cantiere. Ma se quest’ultimo è solido, anche le banche garantiscono plafond maggiori. E le imprese italiane hanno i numeri per sottrarre fette di mercato a tedeschi e olandesi».
NUOVO CORSO Ratto (Tankoa): «In passato qualche ritardo ma ora non più: l’Italia ha sempre garantito grande elasticità con prezzi del 20% inferiori ai competitor»